Ambiente e salute, il basilare ruolo svolto dalle api

Il tema della salvaguardia ambientale è sempre più rilevante. Tra i cittadini italiani e tra quelli facenti parte dell’Unione europea i temi della sostenibilità e dell’ambiente stanno scalando sempre più velocemente posizioni tra le loro priorità.

Sta emergendo, infatti, una sempre maggiore attenzione verso la protezione della natura che diventa una questione essenziale per iniziare ad affrontare l’ampio argomento dei cambiamenti climatici. Parallelamente, sta aumentando la consapevolezza dell’importanza della tutela della biodiversità. L’indagine Eurobarometro, infatti, ha rivelato che la familiarità con l’argomento sta generalmente aumentando: oltre il 70% degli europei ne hanno infatti sentito parlare.

Su questo tema, le api, svolgono un ruolo fondamentale, in quanto esse rappresentano chiari indicatori di ecosistemi agricoli sani. Tra la classe degli impollinatori le api rappresentano la specie più importante ed efficiente e senza di loro sarebbe a rischio il 70 per cento delle varietà agricole che finiscono sulle tavole ogni giorno. Nonostante la loro evidente importanza, le api sono esposte a sempre maggiori pericoli, che potrebbero addirittura condurle all’estinzione. Tra le principali cause, vi sono le modifiche di destinazione del suolo, l’impiego di pesticidi, i sistemi agricoli monocolturali e i cambiamenti climatici, che possono interferire con le stagioni di fioritura. La Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) incoraggia l’adozione di metodi di produzione agricola a favore degli ecosistemi – come la Gestione Integrata dei Parassiti – che tende a minimizzare l’utilizzo di prodotti chimici per aumentare la produzione in modo sostenibile.

I dati del miele italiano ed europeo

Dai dati provvisori della BDN aggiornati al 31 dicembre 2020, da confermare con la conclusione del censimento ufficiale, emerge che sono 68.684 gli apicoltori in Italia di cui 47.957 produce per autoconsumo (69,8 per cento) e 20.727 sono apicoltori con partita iva che producono per il mercato (30,2 per cento). L’apicoltura vive un momento di forte attenzione mediatica, sia per l’importanza del ruolo dell’ape nell’ecosistema sia per le crescenti minacce alla sua sopravvivenza. Ogni anno sempre più persone si avvicinano all’apicoltura amatoriale attirate dal fascino delle api e da un’attività a contatto con la natura, che per molti resta soltanto un hobby ma che per altri può diventare una professione.

Nel 2020, secondo i dati sui consumi di fonte Ismea – comprensivi sia delle vendite a scontrino registrate presso la GDO, sia le vendite del dettaglio nazionale, riferite agli acquisti domestici – risultano commercializzate sul mercato nazionale circa 16.248 tonnellate di miele per un valore che sfiora i 159 milioni di euro, con una dinamica su base annua particolarmente positiva, sia in volume (+14,6 per cento), sia in valore (+16,3 per cento), in netta controtendenza con l’andamento registrato nel 2019 (quantità, -3 per cento; valore, -3 per cento).

La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) rappresenta il principale canale di commercializzazione di miele in Italia, con i Super che svolgono un ruolo primario coprendo il 43 per cento del totale vendite in valore, seguiti dagli Iper con il 25 per cento e dai Discount con il 19 per cento.

La produzione mondiale del miele, fotografata dalla Fao, come detto, vede l’Unione Europea come secondo produttore mondiale dopo la Cina, in costante aumento dal 2016, sia per quantità sia per la share mondiale, passando da 230 mila tonnellate del 2016 alle 543 mila del 2018 e dal 11 al 14 per cento della percentuale.

A fornire molte informazioni sul tema è TÜV Italia e il Gruppo TÜV SÜD, partner di tutti gli operatori della filiera agroalimentare, grazie all’attività del network internazionale dei loro laboratori, in Italia rappresentato da pH.

I laboratori pH, ubicati nel cuore della Toscana vicino a Firenze svolgono attività di testing in due laboratori distinti: uno per il settore food/food contact e l’altro per il settore ambiente. Nel settore specifico del miele e dei prodotti derivati da apicoltura, i Laboratori pH eseguono test sugli animali, sui prodotti finiti e anche sull’ambiente. Nel dettaglio vengono eseguite analisi su prodotti di miele o a base di miele, cere d’api, derivati e trasformati da apicolture: Farmaci Veterinari, Contaminanti Ambientali, Pesticidi, Analisi Microbiologiche, Analisi Chimico-fisiche, Analisi organolettiche, Analisi Melissopalinologiche e Analisi Nutrizionale.

Le api non producono solo miele, esse giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi terrestri: oltre un terzo di quello che mangiamo è strettamente connesso alla loro opera di impollinazione. Le conseguenze di una loro possibile scomparsa sarebbero devastanti su tutta la produzione agricola – spiega Gianluca Licenziato, sales manager dei Laboratori pH. “Purtroppo, siamo già di fronte ad un declino della presenza delle api, le cui cause sono attribuibili all’inquinamento e all’eccessivo utilizzo di pesticidi. A questo si aggiunge il cambiamento climatico, i cui effetti le rende più vulnerabili. Per invertire questo trend siamo chiamati tutti noi a fare nuove scelte, come consumatori, come cittadini e come gruppi sociali. Per questo come laboratorio siamo impegnati a sviluppare test in questo ambito, per ricercare le principali sostanze inquinanti che minacciano la sopravvivenza delle api (residui di fitofarmaci, metalli pesanti, inquinanti organici, neocotinoidi) su miele, sulla cera, e sulle api stesse. Conoscere le cause e le dinamiche di contaminazione, monitorarle costantemente, e mettere in pratica sistemi sostenibili di produzione agricola e proteggere la biodiversità consentirà alle nuove generazioni di beneficiare di questo perfetto meccanismo naturale”.

Fonti:
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_19_2360
http://www.fao.org/news/story/it/item/415659/icode/
https://www.informamiele.it/wp-content/uploads/2021/02/Report-2020-Il-Valore-della-Terra.pdf

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