Beneficenza di cittadinanza

C’è davvero di tutto nel blitz dei carabinieri del Comando Interregionale Ogaden, operante in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, che ha scovato quasi 5mila “furbetti” – 2.441 in provincia di Napoli – che hanno percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto.

Si va dalle false dichiarazioni sui parenti (i cittadini stranieri che dichiarano falsamente la presenza di mogli e figli in Italia, le persone presenti in più nuclei familiari per ottenere benefici doppi o tripli, “l’invenzione” fino a sei persone in più nel proprio nucleo familiare) ai super benestanti con decine di appartamenti, conti in banca a sei cifre, barche o pattuglie di automobili, anche una Ferrari ad Avellino. E ancora: dai lavoratori in nero (dal maestro di ballo al padroncino con furgone) fino agli extracomunitari senza i dieci anni richiesti di permanenza in Italia o ai percettori agli arresti domiciliari o appartenenti alla criminalità organizzata.

Si dirà: una minoranza non può annullare il beneficio che questa misura sta apportando a tante persone in difficoltà. Vero. Ma se soltanto in questo 2021 sono stati scovati 9.247 “furbetti” su 156mila controlli effettuati, il campione proiettato su tutti i beneficiari potrebbe far ipotizzare oltre 230mila irregolarità. Un’enormità. Per un totale di circa un miliardo di euro sottratti illegalmente allo Stato. Anche perché la misura è stata da poco rifinanziata con altri nove miliardi di euro, diciassette in totale già impegnati.

Insomma, se sono sacrosante le iniziative di aiuto per i più sfortunati, debbono però funzionare bene e garantire soprattutto equità. È inaccettabile e immorale, oltre che oneroso per tutti i cittadini-contribuenti, il “premio” a pregiudicati, evasori, lavoratori in nero, immigrati irregolari, falsi poveri. Il problema centrale è che, di fronte a questi numeri, non si tratta di “qualche furbetto”, ma di frodi quasi sistematiche.

Va aggiunto, che oltre alle criticità sul fronte dei comportamenti fraudolenti, sappiamo che lo strumento ha fallito anche come misura di politica attiva.

Nel Paese dei tanti falsi invalidi e degli evasori, perché garantire l’ennesima occasione per sottrarre illegalmente soldi alla comunità? Perché tutte queste falle nei controlli preventivi?

Secondo molti giuslavoristi, almeno un beneficiario su tre del reddito di cittadinanza non è realmente povero.

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