Benevento longobarda celebra il decennale Unesco

Santa Sofia a Benevento

Una lunga maratona di interventi istituzionali ha dato ufficialmente il via alle celebrazioni del decennale Unesco. Sono trascorsi esattamente 10 anni da quel sabato 25 giugno 2011, quando da Parigi, l’Unesco dichiarò Patrimonio Mondiale dell’Umanità il sito seriale “I Longobardi in Italia”, in cui è inserito il complesso di Santa Sofia.

Nel corso della conferenza, moderata dal giornalista Luigi Ferraiuolo, svoltasi nella Sala dell’Antico Teatro di Palazzo Paolo V, dopo l’introduzione di Rossella Del Prete, assessore alla Cultura del Comune di Benevento, sono intervenuti Clemente Mastella, sindaco di Benevento, Carlo Torlontano, prefetto di Benevento, don Mario Iadanza, direttore Beni Culturali Arcidiocesi di Benevento, Ugo Picarelli, Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Paestum e Felice Casucci, assessore al Turismo Regione Campania.

In collegamento, in teleconferenza, sono inoltre intervenuti i rappresentanti del CdA dell’Associazione Italia Langobardorum, in dettaglio:

Laura Castelletti, vice sindaco di Brescia e presidente Comitato decennale Longobardo, Daniela Bernardi, sindaco di Cividale del Friuli, Silvano Martelozzo, sindaco di Castelseprio, Paolino Fedre, sindaco di Gornate Olona, Natalino Carusi, sub Commissario prefettizio di Spoleto, Maurizio Calisti, sindaco di Campello sul Clitunno, Rosa Palomba, assessore di Monte Sant’Angelo.

Subito dopo la cerimonia è stata inaugurata la mostra “Toccar con mano” allestita nella sala Graffiti di Palazzo Paolo V, che resterà in esposizione fino al 1 agosto.

La mostra è parte del progetto omonimo per il quale l’associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del sito Unesco “Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, presieduta da Rossella Del Prete, assessore alla Cultura del Comune di Benevento, ha ottenuto dal MiBACT il riconoscimento del suo valore e l’ammissione a finanziamento a valere della L. 77/2006 “Misure di tutela e fruizione a favore dei siti UNESCO” italiani.

L’esposizione, realizzata in collaborazione col Museo Tattile Statale Omero, ha l’obiettivo di far conoscere la straordinarietà e la complessità del sito Unesco attraverso un percorso tattile e una gamma differenziata di opzioni di fruizione che ne facilitano la comprensione, assicurando a tutti un’esperienza multisensoriale ottimale.

Sette modellini tridimensionali in scala dei monumenti architettonici che rappresentano maggiormente il sito seriale longobardo e sette modellini relativi alle aree in cui sono situati i monumenti, per permettere l’esplorazione tattile dei loro contesti di provenienza.

A rendere il percorso ancor più accessibile saranno le audio descrizioni da ascoltare tramite NFC e QR code, nonché un catalogo in Braille e uno in large print.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile al Palazzo Paolo V- Sala Graffiti di Benevento fino al 1 agosto 2021, per poi essere ospitata nelle sette città del sito Unesco.

Le celebrazioni del decennale proseguiranno con un ricco programma, illustrato nel corso della conferenza di apertura del decennale.

Questo, in dettaglio, il programma delle prossime celebrazioni:

***Domenica 27 giugno ***

Ore 11

Museo dei Burattini (MUDIBO’)

Spettacolo dei Burattini longobardi

Ore 15,30

Museo Diocesano

Il “ritorno” di San Gennaro a Benevento nell’anno 831

a cura di Don Mario Iadanza

A seguire: visita guidata al Museo a cura degli archeologi Giannicola Barone e Marina Maio

Ore 17–18

Visita guidata e didattica museale per bambini 6-10 anni

(su prenotazione)

Ore 18,30

Teatro De Simone

Spettacolo Teatrale “Pulcinella”

a cura di Teatro Eidos

(su prenotazione)

*** Lunedì 28 giugno, ore 19,30, Teatro Romano

Concerto OFB – Chiusura BCT

“Omaggio Longobardo”

*** Lunedì 5 luglio, ore 11

Palazzo Paolo V

“Alla ricerca delle bellezze nascoste nell’incontro tra costiera ed entroterra”

di Giuseppe Leone

*** 13/15 luglio – ore 11

Palazzo Paolo V, Biblioteca Comunale

“Dopo il Manifesto dei Patti per la Lettura di Taormina…”

*** 30 settembre – 3 ottobre

Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum

Convegno e presentazione dell’itinerario longobardo

SANTA SOFIA

Dal 25 giugno 2011 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Per l’Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista. Il sito seriale “I Longobardi in Italia.

I luoghi del potere (568-774 d.C.)” comprende le più importanti testimonianze monumentali Longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati Longobardi che formarono quella che possiamo definire la prima “nazione” italiana. In particolare la Chiesa di Santa Sofia a Benevento – una delle strutture longobarde più complesse e meglio conservate dell’epoca, che sulle pareti mostra ancora importanti brani dei cicli pittorici altomedievali, testimonianza più alta delle cd. “pittura beneventana” -, con l’attiguo chiostro che oggi ospita il ‘Museo del Sannio’;

I beni compresi nel sito, frutto di una rigorosa ed accurata selezione, rappresentano, ognuno per la propria tipologia specifica, il modello più significativo o quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura Longobarda al suo apice. Essi rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico ed architettonico delle gentes Langobardorum che, come noto, si espressero in forme monumentali solo dopo il loro stanziamento in Italia, seguito ad un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord-est europeo.

Giunti in Italia i Longobardi assimilarono la tradizione Romana, la spiritualità del Cristianesimo, gli influssi Bizantini, e seppero integrarli con i valori Germanici di cui erano portatori, dando vita tra la fine del VII e l’VIII secolo ad una nuova ed originale cultura.

Come riconosciuto dalla storiografia più recente, i Longobardi si pongono quindi tra i principali protagonisti del complesso periodo di transizione tra l’Antichità ed il Medioevo; essi avviarono quel processo culturale, ereditato poi da Carlo Magno, che trasformò il mondo antico e contribuì alla formazione dell’Europa medievale, influenzando il successivo millennio della storia Occidentale.

Un riconoscimento, quindi, quello dell’Unesco, che sancisce il portato degli studi contemporanei e mette fine ai concetti di “decadenza”, “fine della civiltà” e “barbarie” che venivano generalmente associati all’età che va dalla caduta dell’Impero Romano alla nascita di quello Carolingio, affermando invece – in una visione oggi particolarmente attuale – l’idea del continuum del processo storico, caratterizzato dalla compenetrazione di civiltà diverse.

L’iscrizione del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è inoltre un riconoscimento all’impegno delle numerosissime istituzioni pubbliche e private che, coinvolte a differenti livelli nella gestione degli stessi beni o dei territori di riferimento, dal 2006 hanno lavorato e lavorano insieme – sulla base dei principi di sussidiarietà e collaborazione sanciti dall’Europa – non solo per il buon esito della candidatura, ma anche per innalzare sempre di più il livello di valorizzazione delle testimonianze Longobarde e la diffusione della loro conoscenza. Tra i numerosi partner (5 Regioni, 6 Province, 8 Comuni, 2 Comunità Montane, 4 Diocesi, un Parco, il FAI, la Fondazione CAB e due importanti centri di Studi, il CISAM – Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo- e il Centro di Studi Micaelici e Garganici, che tanto hanno contribuito al progresso delle conoscenze sulla civiltà Longobarda) va ricordato lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali, presente nella rete con ben 5 Direzioni regionali e 17 Soprintendenze territoriali. Il Ministero, che ha coordinato i lavori per la candidatura, continua a sostenere ed accompagnare la rete anche attraverso la partecipazione all’Associazione Italia Langobardorum, la struttura di gestione promossa dai Comuni che garantisce il coordinamento delle azioni e l’attuazione delle attività di rete.

Per saperne di più:

www.italialangobardorum.it

whc.unesco.org

www.unesco.beniculturali.it

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