Verso la manifestazione per la difesa della sanità pubblica in Molise



Verso la manifestazione per la difesa della sanità pubblica in Molise

Già dal 2011 un insieme variegato di cittadini molisani, fiutando le difficoltà nelle quali si trovava la sanità in regione a causa soprattutto del rientro dal deficit sproporzionato accumulato negli anni, aveva tentato di portare la riflessione dell’opinione pubblica e degli amministratori su una riorganizzazione razionale dei servizi di assistenza sul territorio.
Negli anni successivi sono nati diversi comitati, specialmente nei centri sedi di ospedali pubblici, con lo scopo di difendere il più possibile l’assetto esistente.
Il Forum per la difesa della sanità pubblica in Molise, nato da alcuni mesi, ha avuto il merito di spostare lo studio del problema verso una riorganizzazione della rete ospedaliera per renderla meno dispersa sul territorio e più qualificata nelle specializzazioni, ampliando anche la riflessione sui temi della medicina preventiva con il collegamento all’educazione alla salute nelle scuole, con la rivendicazione di una guardia medica in ogni comunità e con la definizione più articolata della medicina territoriale e dei servizi di assistenza domiciliare soprattutto per gli anziani ed i diversamente abili.
La linea del commissario ad acta Paolo Di Laura Frattura e del consiglio regionale segue altri percorsi e nelle diverse ipotesi di organizzazione dei piani sanitari ha imboccato, in linea a nostro avviso con le indicazioni del governo nazionale, la strada dello spostamento dei servizi sanitari verso le strutture private.
Poiché è chiaro a tutti, speriamo, dopo l’incontro che taluni rappresentanti del Forum hanno avuto con il commissario ad acta e con parte dell’assise regionale, che la quasi totalità dei consiglieri è in linea con le scelte di Frattura e che sembra lapalissiano come taluni distinguo siano orientati a giochi di potere piuttosto che indirizzati alla reale difesa dei cittadini, noi dobbiamo avere l’intelligenza di non cadere negli specchietti per le allodole di questo o di quel soggetto politico in cerca di consensi, ma assente sulle rivendicazioni relative sulla sanità fino ad oggi; è necessario, perciò, tener ferma la barra della lotta popolare sul piano di un contrasto serrato alla tentata demolizione della sanità pubblica verso la sua mercificazione nel privato, non dimenticando che questa nostra azione è solo una piccola parte di un piano di elaborazione di idee per la promozione della qualità della vita nella nostra regione che deve vederci sempre protagonisti anche su altri temi fondamentali quali la difesa dei beni comuni e del diritto al lavoro, la tutela dell’ambiente e la promozione di attività culturali, economiche e sociali.
La sanità pubblica nel corso degli anni è stata messa in condizioni catastrofiche e chi si ammala in Molise vive sulla sua pelle le enormi difficoltà di accesso a ciò che rimane dei servizi garantiti dallo Stato funzionanti ancora solo grazie allo spirito di responsabilità del personale medico ed infermieristico che andrebbe allargato con nuove assunzioni.
Sappiamo tutti che da tempo in settori di natura diagnostica, in odontoiatria, in oculistica, in radioterapia, nella riabilitazione e in altri ancora non abbiamo più in Molise servizi istituzionali efficienti e rapidi, ma anche in quelli che rimangono al pubblico le liste di attesa, l’elevato costo dei ticket e dei farmaci, servizi intramoenia non più integrativi, ma sostitutivi dell’attività istituzionale, creano davvero criticità enormi per i cittadini nell’accesso alle cure mediche e li spostano spesso verso i servizi privati nei quali i tempi di funzionalità di strumenti tecnologici sono sicuramente più lunghi e dunque in grado di assicurare celerità soprattutto nella diagnostica.
Ora a livello ministeriale si affacciano ipotesi di riorganizzazione della medicina di base persino con l’eliminazione delle Guardie Mediche notturne e l’intasamento dei servizi del 118, mentre taluni hanno il fondato sospetto che perfino la medicina territoriale potrebbe essere affidata in parte ai privati.
Siamo consapevoli che su tali questioni le soluzioni, anche negli aderenti al Forum per la difesa della sanità pubblica in Molise, non siano ricercate nella stessa direzione, ma sappiamo che in tutti quelli che si stanno impegnando su tale tema c’è la volontà decisa, pur riconoscendo la libertà di organizzazione di servizi sanitari privati, di mantenere in strutture pubbliche prestazioni essenziali per la tutela della salute di tutti i cittadini della regione.
Se, come sostiene Raffaele Cantone, la sanità pubblica “è affollata di processi corruttivi e di corrotti di ogni risma”, sicuramente ciò dipende da regole, tempi e limiti non fissati per le attività intramoenia, ma soprattutto dalle nomine lottizzate dei direttori generali delle Aziende Sanitarie da parte della politica che dovrebbe uscire dalla sanità, lasciando che certi incarichi siano affidati al merito ed alle competenze controllati attraverso concorsi pubblici seri e trasparenti.
Finalmente associazioni, comitati, sindacati, qualche forza politica e molti abitanti di questa nostra regione stanno prendendo coscienza della necessità di un impegno massiccio in difesa di uno dei diritti fondamentali per la persona.
Ancora una volta facciamo appello ai sindaci perché siano in piazza a difendere il diritto alla salute dei propri concittadini.
Una cittadinanza attiva non può vivere d’indifferenza; dunque siamo sicuri che alla manifestazione che il Forum ha indetto a Campobasso per mercoledì 18 maggio con partenza da Piazza San Francesco alle ore 17,30 i molisani parteciperanno in massa e che insieme si prenderà atto della necessità di stare nel Forum per dare il proprio contributo di idee e di azione.
Al di là delle appartenenze politiche o sociali, in questa circostanza dovremmo essere tutti uniti per fare in modo che, almeno di fronte alla malattia, le possibilità di accesso ai servizi di cura siano eguali per tutti i cittadini.

(Umberto Berardo – 15 maggio 2016)

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