Il partito della minoranza di lingua tedesca in Alto Adige, sostenuto dalla Lega, pare voglia sterminare gli orsi sloveni che erano stati “importati” per ripopolare di plantigradi le lande alpine (vedi l’articolo de “il Fatto Quotidiano”, http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/18/proposta-choc-di-lega-e-svpabbattere-gli-orsi-non-italiani/92665/).
Gli animali però al contrario degli extracomunitari che costituiscono l’oggetto dell’odio di razzisti e di xenofobi non sono clandestini, essendo stati importati legalmente e con tutti i documenti in regola.
Ma questo non crediamo fermerà la furia dei bigotti leghisti. Il prossimo bersaglio si teme siano gli uccelli migratori. Maroni pare abbia già chiesto l’intervento dell’Unione europea e sia allo studio un centro di accoglienza.
(NdR – L’articolo de “il Fatto Quotidiano” riporta, nel dettaglio, che la Lega nord, con l’aiuto della Südtiroler volkspartei, stia puntando il dito contro gli orsi, in particolare contro quelli che a partire dal 1994 sono arrivati a popolare il parco naturale Adamello Brenta. Il “trasferimento” fu reso possibile grazie ai finanziamenti (qualcosa come seicentomila euro) dell’allora Comunità europea. Animali con tanto di collare e regolare permesso di soggiorno. Peccato che gli esemplari abbiano sconfinato e dal Trentino siano arrivati nei boschi dell’Alto-Adige e su, fino all’Austria e alla Baviera. La Commissione preparatoria del Dreierlandtag (Tirolo+Sudtirolo+Trentino) ha approvato una mozione Svp contro gli orsi sloveni reintrodotti nelle terre italiane, sostenuta della Lega nord che è addirittura favorevole al libero abbattimento di questi orsi “immigrati senza permesso di soggiorno e che non rispettano i confini”. Motivazione ufficiale: “La loro presenza nei boschi sarebbe una minaccia per chi vive e lavora in quelle zone”.
C’è un particolare non di poco conto: gli orsi sono una delle specie animali protette. La Convenzione di Berna, datata 19 settembre 1979, è chiara e, se non bastasse già nel 1939 la specie è inserita nell’elenco di quelle protette della fauna d’Italia a opera dell’allora senatore del Regno Gian Giacomo Gallarati Scotti e dalla legge quadro sulla protezione della fauna selvatica del 1992. Se i consiglieri della Lega volessero armarsi di fucile sanno che andrebbero incontro a sanzioni previste dal codice penale.
“Tra l’altro”, spiega al fattoquotidiano.it il consigliere provinciale dei Verdi in Trentino, Roberto Bombarda, “gli orsi che adesso popolano i boschi sono italianissimi, nati in Italia, sulle nostre montagne. Purtroppo ogni sei mesi viene riproposta questa polemica, in realtà del tutto sterile: a chi dovremmo restituire gli orsi nati in Italia? Alla Slovenia? Con quali motivazioni? In quanto figli e nipoti di sloveni? Una follia, ovvio. Se vogliamo porre il problema lo si deve fare con motivazioni solide, non attraverso sparate che non stanno in piedi. Possiamo rivedere la normativa, apportare modifiche, ma nessuno credo voglia abbattere gli orsi e commettere reati”.
“Va detto inoltre”, spiega l’agenzia di stampa GeaPress, specializzata in animali e ambiente, “che oltre al tentativo di evitare l’estinzione degli orsi, già biologicamente in atto a quella latitudine, il Progetto Ursus aveva sicuramente garantito per anni occupazione e salario ad alcune decine di persone con diverse competenze e specializzazioni. Gli orsi del Trentino hanno già dovuto subire la cattura, lo sradicamento dai luoghi natii, ed ora, una volta ambientati in un nuovo territorio, dovrebbero essere scacciati e riportati in Slovenia”).
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