Casamassima (Bari), il paese azzurro

Casamassima è una cittadina di 20.000 abitanti che sorge a sudest di Bari, da cui dista 18 chilometri. Situata a 223 metri sul livello del mare, gode di un’ottima collocazione geografica, che la pone in posizione ottimale per raggiungere sia il capoluogo di regione, che Taranto (distante 60 chilometri), Alberobello e la valle d’Itria (30), Polignano a Mare (25), Monopoli (40), Matera (55), Brindisi (115), Lecce e il Salento (150).

Fondata durante le guerre tarantine, secondo un’antica leggenda, da Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore, che qui vi creò un accampamento (in latino castrum), da cui Castrum Maximi (accampamento dei Massimi), poi divenne Casamassima.

LA STORIA – Luogo dalla storia millenaria, ribattezzato negli anni Sessanta del XX secolo “Paese Azzurro” dal pittore milanese Vittorio Viviani, che giunse per caso nel borgo antico, ha mantenuto il nome in virtù delle caratteristiche abitazioni tinteggiate di azzurro che da sempre popolano la parte più antica della città, e di cui ancora oggi vi è traccia. Questa particolare colorazione, secondo la tradizione, è dovuta a un voto fatto nel 1658 dal duca Vaaz. Due anni prima, infatti, un’epidemia di peste arrivò a Bari, portata da alcuni marinai sbarcati in città, contagiando oltre 20.000 persone. La malattia giunse rapidamente fino alle porte di Casamassima che, impaurita, si rinchiuse con la sua gente all’interno del borgo, dentro le sue mura, evitando contatti con l’esterno e sperando di rimanere immune dal contagio. Il centro cittadino riuscì a scampare il pericolo e così, nel 1658 appunto, il duca Orlando Vaaz, oltre a far erigere una chiesa in onore della Madonna di Costantinopoli, nell’adempimento di un voto a lei fatto ordinò che tutte le abitazioni fossero tinteggiate aggiungendo alla calce viva l’azzurro, il colore del mantello della Madonna.

Il territorio, situato nella bassa Murgia, è caratterizzato dalla presenza nel sottosuolo di grotte, la cui formazione è frutto del lavoro sotterraneo di una falda carsica. Nell’agro casamassimese sono presenti anche tracce del passato millenario della cittadina come menhir e megaliti.

Il primo documento ufficiale che fa riferimento a Casamassima – anche se non mancano tesi storiche differenti – sembra tratto dal Codice Diplomatico Barese del 962, nel periodo della dominazione di Bisanzio. Le origini di Casamassima, pertanto, paiono risalire al VII – VIII –IX secolo. Nel 1348 la cittadina fu saccheggiata dalle truppe ungheresi guidate da Filippo di Sulz, mentre nel 1384 faceva parte del principato di Taranto. Nel 1608 fu acquistata da Michele Vaaz, poi più tardi passò ai De Ponte di Napoli. Nel XX secolo, invece, Casamassima visse un periodo di larga espansione territoriale e urbanistica.

Il borgo antico cominciò a svilupparsi verso l’VIII secolo, con la cinta muraria che risale al 1100. Distrutta dagli ungheresi nel 1348 la stessa cinta muraria fu immediatamente riedificata.

LUOGHI D’INTERESSE – All’interno del borgo antico, il cosiddetto paese vecchio, degni di nota sono la chiesa Santa Croce, per i casamassimesi chiesa Madre, il monastero di Santa Chiara, il convento delle Monacelle, l’arco delle Ombre, la cappella di San Michele, quella dell’Addolorata, la Porta Orologio, e poi la chiesa Maria Santissima delle Grazie, quella del Purgatorio, di Santo Stefano, del Rosario. Senza dimenticare il monumento della Vittoria, ai Caduti, e le chiesette rurali del territorio casamassimese: Santa Maria del Soccorso, forse ancor meglio conosciuta come chiesetta di Santa Lucia, la chiesetta di Maria Santissima della Pietà, la badia di San Lorenzo. E, ancora, il cimitero polacco che si trova non lontano dalla statale 100, la strada che conduce a Bari.

La chiesa Madre, di stile romanico, risale al 1321, quando fu edificata ampliando un più antico corpo originario, risalente al 1100 – 1200. E’ costituita da tre ampie navate e al suo interno, tra le tante opere di notevole interesse, vi sono un fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città. Degno di nota è anche il campanile di stile romanico pugliese.

Il Monastero di Santa Chiara, fondato nel 1573, è stato in origine un orfanotrofio. Un secolo dopo, nel 1660, divenne monastero delle Clarisse, prendendo il nome che ancora oggi lo contraddistingue. Nel corso del 1900 è stato utilizzato anche come carcere, e poi ancora come scuola – i più anziani ancora lo identificano come il luogo in cui avevano sede ‘le scuole vecchie’ – e teatro. Attualmente è interessato da un ambizioso progetto di riqualificazione finalizzato a farne un museo e un luogo a misura di studente.

La chiesa del Purgatorio, edificata a metà del 1700, è situata al centro della piazza principale di Casamassima, piazza Aldo Moro. Di stile barocco, al pari dell’imponente campanile, ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, la santa patrona della città. Secondo la leggenda, la stessa Madonna del Carmine, nelle vesti di una contadina, il 5 aprile 1799 si fece trovare seduta sulla Pietra Tonda, un grosso monolite ancora visibile alla periferia di Casamassima, per indicare ai francesi giunti alle porte del paese per saccheggiarlo una via sbagliata per entrare nel centro. Salvò così Casamassima e da allora, nel mese di luglio, viene celebrata una grande festa in onore della Madonna del Carmine durante la quale il sindaco di Casamassima, in segno di rispetto e riconoscenza per quel gesto, le dona simbolicamente le chiavi della città.

Palazzo Monacelle e la chiesa dell’Addolorata rappresentano un corpo edilizio unitario. La stessa chiesa, edificata nel 1800 da don Domenico Console, aveva nell’annesso palazzo Monacelle la sede di un conservatorio musicale femminile riservato a ragazze orfane. Dopo anni in cui il complesso è rimasto in stato di abbandono, adesso è stato completamente ristrutturato. La chiesetta oggi ospita un auditorium comunale di circa 100 posti sovrastato da un imponente candelabro completamente rimesso a nuovo.

L’Arco delle Ombre, nel cuore del centro storico, secondo un’antica leggenda era popolato dai fantasmi, che continuamente transitavano al di sotto. In realtà la fantasiosa versione deriva dal fatto che quando non vi era la pubblica illuminazione i cittadini erano obbligati ad andare in giro di sera muniti di lanterne a petrolio. Osservando dunque l’arco da una certa distanza, e vedendo le ombre delle sagome dei passanti riflesse sui muri, si aveva l’impressione di vedere dei fantasmi.

Cimitero militare polacco

Situato sulla complanare che corre parallela alla statale 100, verso Bari, è uno dei quattro cimiteri polacchi d’Italia, assieme a quelli di Montecassino, Bologna e Loreto. Qui riposano 430 salme e vi è anche una tomba vuota, perché il corpo del maggiore Henryk Sucharski, inizialmente sepolto a Casamassima, fu poi traslato in Polonia. Qui c’è il cimitero militare perché, nel corso della Seconda guerra mondiale, il 2° Corpo di spedizione dell’esercito polacco stabilì a Casamassima il più importante ospedale militare del meridione. I soldati che non ce la fecero a guarire dalle ferite della guerra furono sepolti a Casamassima dove ancora oggi riposano. Tutti gli anni, il 2 novembre, giornata della commemorazione dei defunti, la città di Casamassima e le istituzioni polacche rendono omaggio a questi caduti attraverso una toccante cerimonia.

Chiesetta di Santa Lucia

Risalente originariamente all’anno 1000, con la costruzione che si colloca due secoli più avanti, nel 1200, la chiesetta è situata lungo la via per Acquaviva, 500 metri fuori città. All’interno vi si trovano opere di rilievo, tra le quali anche una statua in pietra di Santa Lucia del 1500, che ancora oggi è venerata dai casamassimesi.

Badia di San Lorenzo

La badia, che si ritiene possa risalire al X secolo, è di matrice bizantina. Dopo essere stata oggetto di recupero da parte dell’Archeoclub di Casamassima, oggi ospita le tradizionali celebrazioni in onore di San Lorenzo, il 10 agosto.

IL PAESE AZZURRO

Sempre più riqualificato, il borgo antico è anche sempre più conosciuto come ‘Il Paese Azzurro’. Di origini medievali, si articola attraverso uno snodarsi di piccole viuzze e chiassi (vicoli stretti e senza uscita), di corti e abitazioni in pietra che un tempo erano tutte azzurre. La leggenda più affascinante risale alla metà del 1600, quando il feudo di Casamassima apparteneva al Duca Michele Vaaz, conte di Mola di Bari. Fu allora che una terribile epidemia di peste, importata da marinai venuti dall’Oriente, minacciò Bari e l’entroterra per le pessime condizioni igieniche di tutto il territorio. Gli abitanti si chiusero nelle mura, sperando in un miracolo: la peste risparmiò Casamassima. Così i casamassimesi, in segno di gratitudine verso la la Madonna, Santissima Maria di Costantinopoli, e per ordine del duca Vaaz, tinteggiarono le loro abitazioni del borgo, aggiungendo alla calce viva l’azzurro, vale a dire il colore del manto della Madonna. Da allora le case continuarono a essere tinteggiate di azzurro per secoli. L’effige della Madonna di Costantinopoli si trova ancora oggi nella chiesa Madre e sotto l’arco di Santa Chiara. Negli anni Sessanta del XX secolo, l’artista milanese Vittorio Viviani, in soggiorno dalle nostre parti, affascinato dalla singolare cromatica delle case del borgo antico di Casamassima, la immortalò in alcune sue tele, denominando il centro storico casamassimese ‘Il paese azzurro’.

COSE DA FARE – Numerosi sono gli eventi e le manifestazioni di Casamassima. Tra i più importanti, organizzati da Comune, associazione turistica Pro Loco, scuole, associazioni e realtà locali, la Pentolaccia, che dal 1977 si svolge la prima domenica di Quaresima. Nell’occasione viene rotta un’enorme pentolaccia, sfilano carri allegorici in cartapesta, realizzati secondo un’arte antica dai maestri cartapestai, accompagnati nel loro percorso per le vie del centro da suggestivi gruppi mascherati. Dal 1996, inoltre, a Casamassima si svolge il Corteo storico ‘Corrado IV di Svevia’, che ricorre la prima domenica di ottobre: la manifestazione intende ricordare la restituzione del feudo, da parte di Corrado IV di Svevia, figlio di Federico II, alla famiglia Casamassima. Alcune centinaia di figuranti partecipano al corteo, seguito dalla cerimonia di investitura e dai festeggiamenti con spettacoli e banchetti nel borgo antico. Dal 1995 invece, l’ultimo fine settimana di maggio, va in scena ‘Il Balcone fiorito nel borgo antico’, caratteristico evento ideato e realizzato per promuovere il Paese Azzurro, con una serie di iniziative tra vicoli e piazzette, come concerti, musica folk, estemporanee di arte, mostre, mercatini artigianali ed enogastronomici, Cena Azzurra, concorso balconi fioriti e tanto altro ancora. Ma non manca ‘Il Balcone di Natale nel Paese Azzurro’una versione natalizia che premia i balconi addobbati, e che propone varie iniziative musicali e artistiche nel borgo. Nei mesi estivi, ancora, nelle masserie di Casamassima, va in scena ‘Casamassàrìa’ , rassegna di musica, arte e folclore. Nel borgo antico, infine, da oltre dieci anni ha luogo ‘Il Presepe vivente nel borgo antico’, con circa 150 figuranti. Il tutto, per uno spettacolo davvero suggestivo, conosciuto in tutta la Puglia.

Da fine marzo a settembre, inoltre, tra i tetti del centro storico è possibile osservare il falco grillaio, un piccolo rapace, specie protetta, che partendo dal Sudafrica attraversa tutto il continente e il Mediterraneo per venire a nidificare nella zona delle Murge, e quindi anche a Casamassima, nel centro storico tra i tetti del Paese Azzurro.

Articoli correlati