TONI DALLARA



Nomi celebri

Abbiamo “ricostruito” le biografie di una cinquantina di persone, con origini molisane, che vantano un’ampia e riconosciuta notorietà.
Un elenco, per un territorio ancora sconosciuto qual è il Molise, che risulta importante per rispondere alla classica domanda: “Quali sono i molisani famosi?”.
Si tratta per lo più di personaggi che sono nati e si sono affermati professionalmente al di fuori della propria terra d’origine. Ma con il Molise, il più delle volte, mantengono un rapporto saldo, per quanto poco enfatizzato.


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Antonio Lardera, in arte Tony Dallara, è nato a Campobasso il 30 giugno 1936.
E’ considerato “Il re degli urlatori”.
Nel 1958, infatti, a 22 anni, con il brano “Come prima” avvia una piccola rivoluzione nel costume italiano, scuotendo un Paese abituato da anni alle canzoni melodiche. Dallara grida a pieni polmoni il testo della canzone, “singhiozzandone” le sillabe alla maniera di Tony Williams, la voce principale dei Platters di “Only you” o di “The great pretender”. E’ il cosiddetto stile “terzinato”. Il paradosso è che tale canzone, per le sue caratteristiche “anomale”, era stata scartata dalla commissione selezionatrice del festival di Sanremo. Se molti critici gridarono allo scandalo per la rottura con la tradizione del “bel canto”, la gran parte del pubblico approvò il nuovo stile importato dai soliti Stati Uniti: “Come prima” vendette 400 mila copie, un vero e proprio primato per un mercato dove già 40 mila copie di venduto costituivano un grandioso successo.
Da non dimenticare gli altri successi come “Ti dirò”, sempre del 1958, “Julia”, “Ghiaccio bollente”, “Non passa più”, “Noi”, “Bambina bambina” ma soprattutto “Romantica”, uno dei brani più richiesti al cantante molisano.
Oggi la critica riconosce in Dallara uno degli artefici di una vera e propria rivoluzione del costume italiano (anche se il “Blu dipinto di blu” di Modugno è ovviamente più celebrato). Il merito principale è l’aver spazzato via un certo modo “borghese e benpensante” di fare canzoni, tipico dei primi anni cinquanta, con testi anche abbastanza “audaci” per quegli anni come l’elogio dell’ubriachezza in “Un brivido blu”. Recita la canzone: “E vedo il mar con mille vele in fondo al mio bicchiere di gin “.
Per almeno quattro anni, tra il 1958 ed il 1962, Dallara è al vertice delle classifiche. Ha pochi rivali. Un periodo che gli consente di rimanere un personaggio indimenticabile, che continua ad essere celebrato nelle trasmissioni-nostalgia.

(Giampiero Castellotti)

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Romantica

Bambina mia sono l’ultimo poeta che s’ispira ad una stella. Bambina mia, sono l’ultimo inguaribile malato di poesia. E voglio bene a te perché sei come me, romantica. Tu sei romantica, amarti è un po’ rivivere, nella semplicità, nell’irrealtà di un’altra età.  

 

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