FRANCO COOP



Altri protagonisti

Oltre ai “nomi più celebri” (raccolti nella sezione precedente), esistono tantissime persone d’origine molisana che si sono fatte onore nel proprio ambito. A loro abbiamo pensato (e intendiamo onorare), dando vita a questa sezione.
Essendo, però, davvero numerose le persone d’origine molisana sparse per il mondo, risulta difficile comporre una galleria sintetica di “protagonisti”.
L’elenco, pertanto, diviso nelle sottovoci “Italia” ed “Estero”, vuole essere puramente esemplificativo, ovviamente aperto ad ulteriori segnalazioni.


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Franco Coop, campobassano nato a Napoli nel 1891, è stato un importante attore tra gli anni Trenta e Cinquanta, con ruoli soprattutto di caratterista.
Tra i film interpretati: “La scala” (1931) di Gennaro Righelli, con Carlo Ninchi e Giorgio Bianchi, “Terra madre” (1931) di Alessandro Blasetti, con Isa Pola, Carlo Ninchi e Giorgio Bianchi, “Ninì Falpalà” (1933) di Amleto Palermi, con Renzo Ricci, Elsa De Giorgi e Aristide Baghetti, “La signora di tutti” (1934), “Darò un milione” (1935) di Mario Camerini, con Vittorio De Sica, “Cleò” (1935) di Nunzio Malasomma, con Carmen Boni e Armando Falconi, il drammatico “Aldebaran” (1935) di Alessandro Blasetti, con Doris Duranti, Gino Cervi e Luigi Pavese, “Lo smemorato” (1936) di Gennaro Righelli, con Checco Durante, Mario Pisu, Paola Borboni e Angelo Musco, il primo film del grande Totò “Fermo con le mani” (1937) di Gero Zambuto, con Totò e Tina Pica, “Eravamo sette sorelle” (1938) di Nunzio Malasomma, con Sergio Tofano.
Gli anni quaranta: “Capitan Fracassa” (1940) di Duilio Coletti, con Nerio Bernardi e Clara Calamai, lo straordinario “San Giovanni decollato” (1940) di Amleto Palermi, con Totò e Titina De Filippo, la divertente commedia “L’allegro fantasma” (1941) di Amleto Palermi, con Totò, Paolo Stoppa e Luigi Pavese, “Gelosia” (1942), “La fortuna viene dal cielo” (1942) di Akos Rathonyi, con Anna Magnani, “Le vie del peccato” (1945) di Giorgio Pastina, con Jacqueline Laurent e Carlo Ninchi.
Gli ultimi film: “La presidentessa” (1952) di Pietro Germi, con Carlo Dapporto, Aroldo Tieri, Silvana Pampanini, Ave Ninchi e Luigi Pavese, “Canzoni, canzoni, canzoni” (1953) di Domenico Paolella, con Antonella Lualdi, Galeazzo Benti, Alberto Sordi, Franco Interlenghi e Silvana Pampanini, “Café chantant” (1954), l’importante commedia “L’arte di arrangiarsi” (1954) di Luigi Zampa, con Alberto Sordi, “Le vacanze del sor Clemente” (1954) di Camillo Mastrocinque, con Fiorenzo Fiorentini e Memmo Carotenuto, “Totò, Vittorio e la dottoressa” (1957) di Camillo Mastrocinque, con Totò, Vittorio De Sica, Abbe Lane e Titina De Filippo, la commedia musicale “Sette canzoni per sette sorelle” (1957) con Claudio Villa, “Non perdiamo la testa” (1959) di Mario Mattoli con Ugo Tognazzi, Carlo Campanini, Aroldo Tieri e Franca Valeri, “Il principe fusto” (1960) di Maurizio Arena con Memmo Carotenuto e Lorella De Luca.
La sua voce profonda e nasale gli ha consentito di intraprendere anche una brillante carriera come doppiatore.
E’ morto a Roma nel 1962.

(Giampiero Castellotti)

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