FLAVIO SALA



Altri protagonisti

Oltre ai “nomi più celebri” (raccolti nella sezione precedente), esistono tantissime persone d’origine molisana che si sono fatte onore nel proprio ambito. A loro abbiamo pensato (e intendiamo onorare), dando vita a questa sezione.
Essendo, però, davvero numerose le persone d’origine molisana sparse per il mondo, risulta difficile comporre una galleria sintetica di “protagonisti”.
L’elenco, pertanto, diviso nelle sottovoci “Italia” ed “Estero”, vuole essere puramente esemplificativo, ovviamente aperto ad ulteriori segnalazioni.


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Flavio Sala è nato a Bojano (Campobasso) nel 1983. Ad otto anni intraprende lo studio della chitarra classica, rivelando subito spiccate doti musicali.
Nel 1994 entra al conservatorio "Lorenzo Perosi" di Campobasso. Adriano Oliva, il primo maestro, lo segue fin dall’inizio con cura e pignoleria. Il suo generoso insegnamento, fatto di piccoli grandi "segreti", è per lui di fondamentale importanza. Frequenta poi per otto anni la classe di Pasqualino Garzia, fonte infinita di conoscenza, porta sempre aperta per avere un contatto, seppur indiretto, con quello che è il mondo della chitarra e della musica. Si diploma con il massimo dei voti (10), lode e menzione d’onore.
Dal 1998 segue i corsi internazionali di alto perfezionamento all’Accademia musicale chigiana di Siena, tenuti da Oscar Ghiglia, ottenendo ogni anno il diploma di merito, la borsa di studio della fondazione e quella intitolata a "Emma Contestabile" prevista per i migliori allievi.
Debutta come "giovane promessa italiana" al teatro comunale di Alessandria. Esegue numerosi concerti in Italia, Spagna, Austria, Russia (Hermitage Theatre) e Stati Uniti, come solista e con orchestra (Orchestra Filarmonica di Torino, Milano Classica, di Stato dell’Hermitage di San Pietroburgo), ottenendo consensi di critica e di pubblico.
Dopo aver ottenuto vari premi in alcuni concorsi nazionali e internazionali (Ancona, Barletta, Ercolano, Ortona), nel 2001 si aggiudica la vittoria della XXVI edizione del concorso internazionale di Gargnano.
Nel 2004 gli viene assegnato il primo premio al XXXVI concorso internazionale "Michele Pittaluga" ad Alessandria, uno dei concorsi più quotati al mondo. Supera tre prove: eliminatoria, semifinale e finale con orchestra, imponendosi tra quaranta concorrenti, provenienti da 21 nazioni. Esegue il "Concierto del Sur" di M. Ponce.
Viene insignito a Roma del titolo "Excelsius musixcae et nuntius pacis" in occasione della manifestazione "Eurofestival", con il patrocinio del Parlamento europeo e dell’Accademia di Santa Cecilia.
Suona una chitarra costruita nel 2002 da Camillo Perrella, liutaio con cui collabora da alcuni anni. Il trimestrale di chitarra "Seicorde" gli dedica la copertina del numero 77 di ottobre-dicembre 2003.
Amante della chitarra, come spiega, "per le sue infinite combinazioni timbriche, che fanno di lei uno strumento inimitabile", tuttavia riconosce un limite nella musica d’insieme, quando "è gioco-forza stabilire un compromesso tra la qualità e la quantità del suono".
Mediamente studia non meno di 5 ore al giorno, nei periodi più intensi anche 10. "Ma – osserva – prima di essere un sacrificio e un lavoro, è soprattutto un piacere".
Il suo sogno? "Seguire l’esempio dimenticato del grande Andrès Segovia: contribuire alla rinascita e all’affermazione della chitarra classica, giudicata da molti come un mondo a parte".

(Giampiero Castellotti)

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