Civitacampomarano: torna il Cvtà street art di Alice Pasquini

A Civitacampomarano, un pugno di case arroccate e scolpite sulla pietra arenaria in provincia di Campobasso, in Molise, che conta meno di trecento abitanti, il tempo scorre diversamente perché giovani e anziani vivono in sinergia il presente del loro paese e perché il futuro qui è un’incognita tra chi parte e va via per lavoro e chi abbandona questa vita.

Per questo, nonostante la pandemia e gli effetti collaterali, “Cvtà Street Fest”, ideato nel 2016 dall’artista Alice Pasquini, romana con origini molisane, anche quest’anno torna, seppur sotto una veste differente e non vero e proprio festival di street art. Dopo l’edizione 2020, infatti, che ha visto coinvolta la comunità con l’installazione di opere coordinate via Zoom dagli artisti a distanza, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di raccogliere energie e sforzi per chiamare in Molise gli artisti Cristian Blanxer assieme a Victor Garcia Repo e Thiago Mazza, in due sessioni differenti: gli spagnoli saranno a Civitacampomarano dal 17 al 24 giugno, mentre il brasiliano lavorerà dal 1° al 7 luglio.

Spagna, Brasile e un piccolo paese che funge da fulcro per una nuova rinascita artistica e personale: “Il Paese sudamericano è stato uno dei più messi in ginocchio a causa del Covid-19 così come l’Italia e la Spagna all’inizio della pandemia – spiega Alice Pasquini. “Civitacampomarano ha vissuto due mesi di zona rossa a inizio 2021 con solamente i negozi alimentari aperti e l’insegna della farmacia accesa: qui il coronavirus è arrivato, con 30 casi che in una popolazione ristretta equivale al 10 per cento, sono morte due persone, ma immaginate la preoccupazione per i residenti anziani. Così con questi spiragli di normalità all’orizzonte, abbiamo voluto riportare quella che è diventata la “normalità” di questo borgo, la street art è di casa e abbiamo scelto due artisti che possono vivere anche loro questa esperienza come ripresa della propria vita artistica ed espressiva”.

L’identità peculiare del luogo, a cui si aggiungono i suoi simboli storici e culturali e antropologici, saranno l’ispirazione per i due artisti. Cristian Blanxer modella i suoi volti intersecando e sovrapponendo armoniosamente le silhouette dei lineamenti facciali con paesaggi naturali, urbani oppure onirici. Thiago Mazza, attratto da composizioni colorate sospese tra flora e fauna, studierà la vegetazione di Civitacampomarano per realizzare la sua opera. Opere site-specific che si inseriscono di fatto in una pinacoteca già ricca e attrattiva non solo per turisti, ma per gli stessi artisti internazionali: le mura esterne delle abitazioni del paese, ora screpolate, ora nuovamente frizzanti, negli anni hanno alimentato un pellegrinaggio innescando visite guidate per veri appassionati.

Questa edizione sui generis è stata organizzata dall’associazione culturale CivitArt con la partecipazione della proloco Vincenzo Cuoco e il Comune di Civitacampomarano. Fondamentale, inoltre, è stato il contributo degli sponsor – Lulli Oil Distribution, Albanese Perforazioni, Centro Allarme Molise, Neoon e Ipd Sistemi Edili – che mai come quest’anno hanno creduto nell’importanza di realizzare un doppio evento che riportasse nel borgo molisano un po’ di serenità e spensieratezza.

Alice Pasquini, rispondendo sei anni fa all’appello di un gruppo di giovani animatori di una cittadina semi abbandonata in provincia di Campobasso, ha scoperto che si trattava Civitacampomarano, città di origine della sua famiglia materna. Da allora, instancabilmente, ha coinvolto colleghi street artist di ogni parte del mondo, impegnandoli nella libera interpretazione della ricostruzione artistica della bellissima cittadina: “Ogni anno ci sono meno persone, la natura si riappropria degli spazi e ciclicamente i residenti abbandonano le vecchie case pericolanti per andare nella zona nuova. Luoghi così sono destinati a scomparire eppure con Cvtà abbiamo dimostrato che la comunità esiste e resiste. Da utopia si è trasformato in economia, sono arrivati turisti, cittadini stranieri hanno comprato casa qui, la volontà di fare Cvtà nasce perché ho visto la reazione degli abitanti, la loro resilienza è commovente”.

Alice Pasquini è la testimonianza che il Molise ha bisogno soprattutto di cultura e di visibilità e i molisani a Roma e nel mondo possono costituire, con le proprie esperienze, un formidabile volano per la ripartenza, spesso poco sfruttato. Soprattutto nella cultura, non solo nei soliti cliché della vendita di caciocavalli o di psudo gruppi folk.

La resilienza passa anche dall’arte. Una determinazione contro lo spopolamento, una forma di resistenza colorata e dai forti legami simbolici. È un modo di ripartire dal territorio e valorizzarlo contrastando l’abbandono e il degrado di una parte d’Italia spesso ingiustamente dimenticata. La street art si è appiccicata sulla pelle rugosa di Civitacampomarano e come ricorda la scritta “resiste” realizzata da Biancoshock durante la prima edizione, ci pensano ancora gli abitanti del luogo a ricordare a tutti che loro “esistono”.

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