Con l’addio alla Carrà tramonta una stella

Raffaella Carrà nel 1974

Poche parole per ricordare, doverosamente, Raffaella Carrà. Perché con lei se ne va, come si dice in queste circostanze, un’intera e lunga epoca. Scompare un grande pezzo di tv in bianco e nero. Si dissolve la rappresentante più titolata di quel costume dinamico e in un certo senso rivoluzionario degli anni Settanta che cancellava decenni di oscurantismo gestito dalla più bieca censura. Il suo ombelico resta un’icona.

Il mondo dello spettacolo e i suoi cultori non sono mai stati così vicini, quasi fusi insieme, grazie a questa straordinaria artista romagnola. Simpatica, semplice, bravissima, sempre sorridente, una grande showgirl di talento. Intere generazioni, in un modo o in un altro, hanno avuto a che fare con questa forza della natura, geniale nell’innovazione, scatenata nel ballo, moderna in tutto ciò che ha fatto, diventando persino paladina dei diritti.

La Carrà, come pochi altri personaggi dello spettacolo, la ricorderemo come un’immagine unica nonostante il passare dei decenni, con quei capelli eterni, quella forza adolescenziale, la capacità di coinvolgere. Mai, come in questa occaasione, possiamo dire che è tramontata una stella.

(Domenico Mamone)

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