Dalla Roccella alla Colosimo, le libertà condizionate

Il Salone del Libro di Torino dove è stata contestata la ministra Roccella

L’opposizione nelle ultime ore ha sollevato una serie di polemiche sull’azione di governo che, paradossalmente, mettono i polemisti di fronte al rinnovarsi di quelle “cattive abitudini” costruite o perpetuate proprio dalla loro area politica.

Prendiamo, ad esempio, la discussione sul rinnovo dei vertici della Rai. Davvero c’è da stupirsi per i nuovi vertici di viale Mazzini vicini ai partiti di governo, anzi, decisi dai partiti di governo, tra l’altro grazie ad una legge del 1998 targata Pd, quando la tv di Stato da decenni è oggetto di lottizzazione e di spartizione delle poltrone, con la sinistra che non s’è certo tirata indietro nell’occupazione di posti di comando e nel trasloco di giornalisti dalle loro tv private ai tg pubblici?

E che dire del clamore suscitato da una fotografia che ritrae Chiara Colosimo, nuova presidente della Commissione antimafia, con l’ex terrorista Luigi Ciavardini, in semilibertà dal 2009, nell’ambito delle sue attività post carcere a favore dei detenuti? Questione di opportunità, si dirà. Ma ci siamo dimenticati il dibattito sul reinserimento degli ex brigatisti, “i compagni che sbagliano”, con tanti paladini dei diritti seduti sui banchi di Montecitorio, insensibili di fronte allo sdegno delle famiglie delle vittime del terrorismo? Evitiamo di soffermarci, limitandoci alla citazione – per le evidenti differenze di contesto – quegli esponenti di sinistra coinvolti in quell’inchiesta che venne definita “Mafia Capitale” e che li vedeva non molto lontani da personaggi come Massimo Carminati, noto esponente dei Nar…

Altra spinosa questione è quella del Salone del Libro di Torino, dove è stata contestata e di fatto “silenziata” la ministra Eugenia Roccella per le sue idee antiabortiste, addirittura con difesa d’ufficio del blitz da parte di esponenti di vertice di Pd. Ma come, una certa intellighentia non ha sempre professato la difesa dei diritti costituzionali, compreso quello sacrosanto sancito dall’articolo 21 che permette a tutti di esprimere le proprie idee?

Ciò che resta di quell’intellighentia sta ponendo anche la questione del presunto “degrado culturale” portato avanti dalla destra, in quanto starebbe scegliendo persone dai curricula deboli per quei posti riservati con la logica “chi vince prende”. Ebbene, qualcuno s’è forse dimenticato che sono decenni che la cosiddetta “cultura dominante” è appannaggio di certi ambienti e sui curricula ci sarebbe molto da discutere? Quanti esponenti della cosiddetta e presunta intellighentia hanno occupato posti soltanto in virtù di tessere e frequentazioni politiche?

Vorremmo, infine, solo accennare ai ragazzi del movimento “Ultima generazione”, che sporcano monumenti (ripuliti con i soldi pubblici e sprecando centinaia di migliaia di litri d’acqua, bel servizio all’ambientalismo…), si spogliano e si riempiono di fango o bloccano servizi essenziali come strade o manifestazioni pubbliche, per richiamare l’attenzione su una causa sacrosanta, ma con metodi che diventano controproducenti. E ancora non l’hanno capito. Ebbene, vertici dell’opposizione naturalmente li difendono, proprio mentre i ragazzi di Fridays for future lo fanno da anni in modo tranquillo e sicuramente più proficuo e con minor supporto politico.

Questi ed altri esempi stanno mettendo buona parte dell’opposizione, quella che per anni ha governato senza averne i voti, di fronte ad uno specchio con il perpetuarsi delle “cattive abitudini” da lei stessa fabbricate…

(Domenico Mamone)

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