
C’ha pensato l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, eletto con l’Alleanza Verdi Sinistra, a denunciare con un video quanto stava accadendo a Roma dove nel padiglione 9 della Fiera sono stati portati documenti relativi alle elezioni a causa di un problema informatico. Il “pasticcio” ha riguardato soprattutto le preferenze, perché l’innesto di voti, per quanto non cambi la sostanza delle cose nel rapporto tra i partiti, in realtà incide sulle preferenze individuali. Così è stato necessario “dirottare” personale comunale in Fiera per risolvere la questione. Comunque una figuraccia a livello internazionale, anche perché soltanto a Roma s’è verificato questo tipo di disservizio.
O meglio, un altro “pasticcio” è successo a Campobasso, dove s’è votato anche per il nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Qui, sulle prime, sembrava avesse vinto Aldo De Benedittis (centrodestra) al 52,2%, su Marialuisa Forte (centrosinistra) al 32% e Pino Ruta (Cantiere Civico) al 15%. Questa la notizia diffusa dal sito ufficiale del Viminale, Eligendo e, di conseguenza, dagli organi d’informazione, compresi i telegiornali.
Poi arriva la notizia di un errore nel caricamento dei dati relativi ai cosiddetti voti disgiunti, cioè un voto dato a un candidato consigliere non appartenente alle liste del candidato sindaco prescelto. A questo punto si prospetta il ballottaggio tra il candidato del centrodestra Aldo De Benedittis e quello del centrosinistra Marialuisa Forte. Ancora caos e dichiarazioni da parte di tutti.
Domanda d’obbligo: ma possibile che mentre in tutta Europa s’è votato senza problemi – in Estonia addirittura con il voto elettronico – da noi non si riesca a fare le cose in modo rapido e senza intoppi?
A quando il ripristino, in alcune zone d’Italia, dei piccioni viaggiatori?