Agrivoltaico, il nuovo impianto a Rotello (Campobasso)

Nell’agro di Rotello, in provincia di Campobasso, sorgerà un nuovo impianto agrivoltaico di tipo avanzato chiamato “Solare Rotello – Piano della fontana”. La sua progettazione e lo sviluppo definitivo sono stati affidati a Miaenergia, azienda del settore energetico guidata da Primiano Calvo, che ha realizzato l’opera per conto di Podini SpA, da un progetto dell’ingegner Fernando Sonnino e del professore geologo Alfonso Russi.

Un’opera, che sorgerà su un agro di circa 81 ettari, ed avrà una potenza nominale installata di 43.298,50 MWp.

L’impianto prevede l’impiego di moduli fotovoltaici bifacciali, montati orizzontalmente su di una struttura metallica di tipo tracker e viene definito “agrivoltaico” di “tipo avanzato” in quanto adotta soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola sul sito di installazione, rispettando i requisiti introdotti dalla Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici.

Ci si attende che l’impianto avrà una produzione netta di 75,00 GWh/anno di energia elettrica da fonte rinnovabile, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Non mancano, però, le polemiche, di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi. In particolare si dice che il Molise in questo campo abbia già dato: in sostanza ci si ricorda di questa regione prevalentemente quando si tratta di collocare impianti di energia, spesso impattanti.

Comunque la superficie non occupata dai pannelli fotovoltaici, come informano i promotori dell’iniziativa, sarà coltivata in maniera rotativa quinquennale, a cura della locale Azienda agricola Remo Vassalli, mantenendo l’indirizzo produttivo esistente con un avvicendamento fra le colture tipiche della zona: cece, orzo/avena, favino, colza, orzo/avena.

Si tratta di un’opera importante, sia per quel che riguarda il processo di transizione verso la produzione di energia pulita, che diventa sempre più urgente, sia per supportare lo sviluppo economico delle regioni del Mezzogiorno – commenta Primiano Calvo, che è anche direttore di SVILUPP.A.R.E, associazione di categoria degli sviluppatori di energie rinnovabili, nata con l’obiettivo di aprire il dialogo con le Istituzioni su questi temi – Gli impianti agrivoltaici hanno numerosi vantaggi, poiché consentono di produrre energia a basso impatto ambientale, mentre i pannelli costituiscono un riparo per le coltivazioni in caso di precipitazioni abbondanti o di caldo estremo. Al contrario di quel che accade con altre opere, che impattano negativamente il territorio in cui sorgono, questa rappresenta un valore aggiunto, rispettandolo e tutelandolo”.

Il progetto prevede la produzione di energia elettrica “green”, senza emissioni di sostanze inquinanti, allineandosi con le politiche comunitarie e nazionali, coniugando la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con la tutela dell’attività agricola, nonché con elevati standard di sostenibilità agronomica, ambientale, naturalistica. Questo consente di azzerare la combustione fossile, permettendo così una soluzione minimamente impattante sull’uomo e sull’ambiente circostante. Resta il problema dell’impatto visivo.

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