Un’estate tricolore. È il Belpaese, con i suoi paesaggi, le varietà naturalistiche e le acque cristalline, la meta preferita per i turisti italiani e stranieri. Complici il perdurare della pandemia e la soglia di guardia alta di cittadini e governi.
Rispetto all’anno passato, nel 2021 si viaggerà di più come testimonia l’ultima infografica pubblicata dall’Università Cusano su dati Istat e di altri istituti demoscopici: la metà degli italiani ha previsto di trascorrere le vacanze estive in località diverse da quella di residenza. Per l’esattezza il 50,1% delle persone. Le mete preferite? Puglia e Toscana. Secondo quanto elaborato dall’ateneo telematico, un vacanziero su tre, esattamente il 33,3%, è intenzionato a spostarsi all’interno dei propri confini regionali e poco meno di 2 su 3 pensano di recarsi in un’altra regione. L’estero? Ci si fida ancora poco: soltanto il 6,2% è pronto a uscire dal Belpaese.
Chi rinuncia alla vacanza lo fa per diversi motivi. La mancanza di risorse economiche pesa certamente più dei timori legati al Covid sulla decisione di rinunciare a una vacanza. Seguono i problemi di salute, le preferenze personali, gli impegni di studio o di lavoro e le difficoltà familiari o personali.
Ma l’Italia è rientrata nei radar anche dei turisti stranieri, provenienti soprattutto da Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti. Un arrivo di massa che conta già oltre 25 milioni di pernottamenti e 12,3 milioni di arrivi per un aumento del 15,3% rispetto allo scorso anno.
Per loro, oltre ai pilastri di Toscana e Puglia, si parla anche di Sicilia, Lombardia e Trentino-Alto-Adige, meta quest’ultima amata dal turimo lacustre e naturalistico.
Ma la crescita, secondo sempre l’infografica di Unicusano, coinvolge le spiagge di mezza Italia: gli stabilimenti balneari di Liguria, Puglia, Sicilia, Marche, e Sardegna segnano in questo 2021 un incoraggiante +15%.
Per capire la mini-ripresa dei viaggi in questo scorcio di 2021 va considerato come l’anno scorso gli spostamenti degli italiani abbiano toccato un minimo storico di 37,5 milioni. Quelli per le vancanze, invece, sono quasi dimezzati rispetto al 2019, passando da 63,4 a 35 milioni (-44,8%). In tema lavoro, si sono ridotti di circa due terzi su base annua, da 7,8 a 3,5 milioni registrando un -67,9%.
La pandemia di Covid e l’emergenza sanitaria hanno inevitabilmente impedito o frenato gli spostamenti all’estero. In un anno i viaggi fuori dai confini nazionali sono calati dal 23,2 al 9,1% del totale. Inoltre la necessità di ridurre i contatti sociali ha portato a un maggior ricorso per i viaggi ai mezzi propri a discapito dei mezzi collettivi, con gli spostamenti in auto sono cresciuti dal 56,5 al 73,9% del totale e quelli in aereo dimezzati dal 21,6 al 10,3%.
E il Molise? Ci sarà crescita, soprattutto per i rientri dei villeggianti d’origine molisana, ma non vero e proprio boom.