Festa del bio, a Roma esplode “il buono”

Roma capitale del biologico: sabato 27 maggio l’Acquario Romano ha ospitato la “Festa del BIO”, l’evento del biologico italiano.

La mitigazione della siccità e degli altri effetti del cambiamento climatico, l’importanza della transizione ecologica per il mantenimento della fertilità del suolo e della biodiversità, la conversione dell’allevamento verso modelli sostenibili basati sul benessere animale. Questi alcuni dei temi al centro della tappa romana della kermesse itinerante che vuol sensibilizzare sull’importanza delle scelte alimentari per la salute delle persone e dell’ambiente. Ha moderato i dibattiti Patrizio Roversi.

Roma, dunque, si è tinta di verde per ospitare la tappa finale della quinta edizione della Festa del BIO, la manifestazione di riferimento del biologico italiano. Una festa gratuita e aperta a tutti, che ha alternato approfondimenti su tematiche di grande attualità con esperti, esponenti del mondo istituzionale, giornalisti e opinion leader a momenti di show cooking con degustazione, contest e intrattenimento.

L’iniziativa, come evidenzia una nota, ha l’obiettivo di trasferire i valori del biologico e far riflettere sul ruolo fondamentale di una sana e corretta alimentazione. Ad organizzare la kermesse, FederBio con la partecipazione di Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, Wwf Italia, Isde Medici per l’Ambiente, AssoBio, Anabio-Cia, Anaprobio-Copagri, Altromercato, NaturaSì, Pancrazio Spa, Coalizione CambiamoAgricoltura, Cambia la Terra e Kyoto Club.

E’ stato davvero ricco il programma della tappa romana della Festa. Ad esempio, è stato firmato il protocollo d’intesa tra Città Metropolitana di Roma Capitale e FederBio per lo sviluppo dell’iniziativa “Comuni amici del BIO”. L’accordo punta all’eliminazione delle sostanze chimiche in agricoltura e alla valorizzazione dei principi dell’agricoltura biologica e a chilometro zero nelle politiche locali, in particolare nella gestione del verde pubblico e della ristorazione collettiva.

Grazie alla bella giornata, l’area dell’Acquario Romano ha ospitato una decina di aziende nel giardino, in particolare piccole realtà produttive di qualità con presenza dominante di formaggi e di olio. Anche all’interno dell’Acquario hanno fatto bella mostra alcuni stand di produttori e organizzazioni del mondo agricolo, con una ricca offerta di depliant e di assaggi.

Tanti gli incontri sulle tematiche del momento. Si è cominciato sulla siccità. Un fenomeno che si aggrava di anno in anno e che sta toccando il record negativo con devastanti conseguenze ambientali ed economiche. Il 30 per cento di pioggia in meno tra gennaio e febbraio, in particolare nel Centro Nord, e temperature di 1,44 gradi sopra la media storica (dati Consiglio nazionale delle ricerche) hanno ridotto al minimo il livello di laghi e fiumi creando non poche criticità alle aziende dell’agroalimentare per le quali le disponibilità idriche sono essenziali. Le pratiche agroecologiche che si basano sul riciclo della sostanza organica contribuiscono a mitigare gli effetti del cambiamento climatico grazie alla capacità di trattenere grandi quantità di acqua e di accrescere il contenuto di carbonio.

Altro talk dedicato agli insetti impollinatori e al loro ruolo fondamentale per il mantenimento della biodiversità. Si stima che l’87,5 per cento delle piante spontanee a livello globale (circa 308.000 specie) e circa il 40 per cento della produzione agricola mondiale dipenda, almeno in parte, dall’impollinazione di api, vespe, farfalle, falene e coleotteri (fonte Assessment Report on Pollinators, Pollination and Food Production). Purtroppo l’utilizzo di neonicotinoidi e la devastazione degli habitat naturali stanno mettendo a rischio l’esistenza di questi indispensabili alleati dei servizi ecosistemici.

Quindi “Biologico è … Natura!” per approfondire il ruolo dell’agricoltura biologica nella tutela degli impollinatori e per la conservazione della natura. Il dialogo, promosso da WWF Italia e FederBio, ha coinvolto numerosi esponenti del mondo BIO.

Altro tema oggetto di dibattito: tematica di grande attualità, gli allevamenti. È provato che quelli intensivi sono causa di ingenti emissioni inquinanti, circa il 75 per cento dell’ammoniaca immessa nell’ambiente, e della resistenza agli antibiotici che solo in Italia causa quasi 10 mila morti l’anno (dati contenuti nel Quaderno di Cambia La Terra: “Allevamenti. Sostenibile non basta: il modello è quello del bio”). Ecco perché è necessario accelerare la transizione verso una zootecnia sostenibile.

“Siamo davvero entusiasti di portare la nostra Festa del BIO nel cuore della Capitale. Un evento che unisce dibattiti e divertimento per informare e sensibilizzare i cittadini a uno stile alimentare più ecosostenibile a base di buon cibo biologico, con poca carne proveniente da allevamenti bio che tutelano il benessere animale. Gli effetti sempre più incontrollabili del cambiamento climatico ci spronano a voltare pagina: serve un cambio di paradigma nel modo di produrre e consumare cibo, dobbiamo adottare un approccio più sostenibile e circolare che preservi la salute delle persone e dell’ambiente. La Festa del BIO nasce proprio per informare i cittadini che gli alimenti che portano in tavola hanno un impatto ambientale. Scelte più responsabili e sostenibili contribuiscono a mitigare il cambiamento climatico, a tutelare la biodiversità, a ridurre sensibilmente gli elementi inquinanti e a preservare la fertilità e gli ecosistemi – il commento di Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.

Alcune delle iniziative della Festa sono realizzate nell’ambito della campagna Being Organic in Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014

Il progetto Being Organic in Eu è una campagna di promozione che prevede un insieme articolato di azioni con l’obiettivo di migliorare la conoscenza, il prestigio e il consumo dei prodotti ortofrutticoli biologici verso i due paesi target: Italia e Germania. In particolare, il progetto intende:
• aumentare e rafforzare la considerazione da parte del consumatore verso l’agricoltura biologica europea e la sua qualità;
• aumentare la consapevolezza e il riconoscimento del metodo e dello standard dell’agricoltura biologica dell’UE;
• far conoscere il logo biologico dell’UE.

È un programma triennale partito il primo gennaio 2022 e terminerà il 31 marzo 2025. Partecipano alle attività del progetto anche alcune aziende italiane: Vallefiorita, Solleone, Bio Organica Italia, oltre che Bologna Fiere, socio di FederBio.

“Being Organic in Eu” mira a contribuire ad un sistema agroalimentare sostenibile a sostegno del “Green Deal Europeo” e delle strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” per favorire un sistema alimentare etico, salutare, resiliente dal punto di vista climatico ed ecologico e a mettere in risalto le caratteristiche virtuose dell’agricoltura biologica europea, sia in termini di qualità del prodotto sia di sostenibilità, dalla produzione primaria fino al consumatore. Per queste ragioni le iniziative messe in campo dal progetto sono del tutto in linea con gli obiettivi dell’“European Green Deal” e le sue strategie e funzionali alla realizzazione dal “Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”.

Obiettivi principali di Being Organic in Eu:

  1. Aumentare la conoscenza dell’agricoltura biologica dell’UE e del logo biologico dell’UE verso i consumatori e gli operatori del biologico;
  2. Incrementare il consumo dei prodotti europei registrati nell’ambito del sistema di qualità biologica dell’EU;
  3. Evidenziare le specificità dei metodi di produzione biologica in Europa, in termini di sicurezza, tracciabilità, autenticità, etichettatura, rispetto dell’ambiente e sostenibilità.

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