Gli orari differenziati, l’ultima “trovata” per le scuole

Lo scorso 24 dicembre la Prefettura di Roma ha firmato un documento dove, tra l’altro, si differenzia l’orario di entrata nelle scuole: il 40 per cento degli studenti entrerà alle ore 8 (in genere le prime due classi delle superiori), il restante 60 per cento alle 10, con possibile rientro anche il sabato (ma in molti licei, specie ai classici, il sabato si fa già scuola).

Questa decisione sta facendo andare su tutte le furie soprattutto molti docenti, compresi quelli che auspicavano il ritorno alla scuola in presenza al posto della didattica a distanza. Ora molti professori saranno costretti ad uscire dagli istituti scolastici anche alle ore 17, tra l’altro nel pieno dei flussi di rientro negli uffici, alla faccia del distanziamento. Ulteriore stress per una categoria già provata da mesi non certo tranquilli soprattutto tra settembre e novembre. Tra l’altro con molti professori che si sono ammalati di Covid.

Si dirà: beh, perlomeno sul fronte dei trasporti pubblici, la rete cittadina è stata rafforzata, lo ha assicurato la ministra De Micheli, con la patata bollente finita alle povere prefetture. Ma i lettori sanno a Roma quanti autobus di privati gireranno in più, se andrà tutto liscio il bando? Ben trentadue, cioè niente rispetto ad una città dove si muovono quasi quattro milioni di persone al giorno.

Ma la riapertura, al di là delle conseguenze sanitarie in un periodo non certo dal numero di contagi crollato (anzi), specie nel Lazio, pone altri problemi. Si è detto a lungo che la Dad potrebbe apportare disagi psichici a ragazzi che, in realtà, passano abitualmente molte ore con cellulari o schermi di pc per le chat e il gioco: ma sfasare gli orari, comprendendo anche il pranzo a scuola, è forse benefico? Eppoi, non si dovrà forse ridurre anche la mole di compiti per un ragazzo che esce dall’istituto scolastico alle 16, arrivando a casa anche un’ora dopo?

È davvero necessario riaprire le scuole in queste condizioni solo per l’ennesimo capriccio dell’apparenza, di cui molti italiani sono davvero stufi di fronte a primati negativi, a livello mondiale, che caratterizzano il nostro Paese anche sul piano pandemico grazie ad un governo che finirà per riconsegnare il Paese alle destre?

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