I giorni di Nicola Fratoianni, il comunista “puro” con origini molisane

Nicola Fratoianni nel corso di Coffee Break su La7

Il suo cognome, Fratoianni, rivela le radici molisane. Ururi, per la precisione, da dove il padre Aldo emigrò tanti anni fa verso la Toscana. Nulla di nuovo per un molisano con le valigie pronte. Tra l’altro proprio Ururi ha dato i natali al primo segretario regionale del Partito comunista, quel Pietro Tanassi che nel 1921 partecipò alla fondazione del Partito comunista d’Italia a Livorno. Un altro Tanassi, socialdemocratico, più noto e anche lui di Ururi, è stato l’unico ministro a finire in galera negli anni Settanta.

Oggi Nicola Fratoianni, cinquant’anni ad ottobre, da cinque anni alla guida di Sinistra italiana, cioè da quando il partito è stato fondato a Rimini, dopo un’esistenza politica nella semioscurità sta vivendo, insieme al verde Angelo Bonelli, anche lui dimenticato dai più, qualche giorno di gloria grazie al valzer delle alleanze nella sinistra. Per un’area che complessivamente da anni si sposta sempre un po’ più a destra, da Matteo Renzi ad Enrico Letta, la sinistra antagonista, divisa in mille rivoli, potrebbe aver trovato il suo nuovo timoniere.

Lui, “Fraz” per gli amici, pur nato e cresciuto a Pisa (anche se oggi vive a Foligno), il legame con il Molise non l’ha mai rescisso. Talvolta torna nel paese d’origine a salutare le zie e i cugini. E non lesina consigli ai “compagni” locali. In fondo la più piccola regione meridionale incarna anche un buon campione di osservazione del Mezzogiorno. Nonché un simbolo degli ultimi, dei dimenticati, sempre caro ad un militante di una sinistra-sinistra.

Ad alcuni molisani, però, ha tirato un brutto scherzo. Seppur inconsapevolmente. Colpa del suo sito internet personale, con fotografie coperte da copyright. Chi l’ha riprese per promuovere sue dichiarazioni, s’è ritrovato una richiesta economica da 240 euro a foto.

Laureato in filosofia a 29 anni a Pisa, nel 2019 Fratoianni si è sposato a Palazzo Trinci a Foligno con Elisabetta Piccolotti, con cui era fidanzato da dieci anni, con un figlio di nove, Adriano. Officiante Nichi Vendola: Fratoianni, quando dal 2004 si è trasferito a Bari, ha contribuito non poco alla sua affermazione alle primarie per il governatorato in Puglia. E non a caso diventerà assessore alle Politiche giovanili in Puglia.

Nicola ed Elisabetta si sono conosciuti al G8 di Genova: lui aveva 28 anni, lei diciotto, entrambi nei Giovani Comunisti. Oggi lei è nella segreteria nazionale di Sinistra italiana, cioè accanto al marito che ne è il segretario. E ciò alimenta non poche polemiche. Tra gli invitati al matrimonio, Fausto Bertinotti, Paolo Cento, Fabio Mussi, la scrittrice Michela Murgia.

Eletto deputato nel 2013 in Puglia tra le file di Sel-Sinistra ecologia libertà, nel corso della XVII legislatura ha fatto parte delle Commissioni Cultura, scienza e istruzione, Affari sociali, Politiche dell’Unione europea e della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Nel 2018 è stato rieletto deputato in Piemonte con Leu-Liberi e Uguali.

Nel 2019 ha provato l’avventura europea con la lista La Sinistra, ma ha ottenuto un disastroso 1,74 per cento, insufficiente per superare la soglia minima d’accesso al 4 per cento. Fratoianni darà le dimissioni da segretario nazionale di Sinistra Italiana e sarà sostituito da Claudio Grassi, ma tornerà ad esserne segretario meno di due anni dopo.

Le sue posizioni sono fortemente di sinistra. Ha votato contro la fiducia al governo di Mario Draghi e come presidente della Repubblica ha indicato Luigi Manconi. S’è opposto all’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil. È a favore dell’accoglienza dei migranti. Propone l’introduzione di una tassa sui ricchi per redistribuire la ricchezza e si scaglia contro le privatizzazioni. È favorevole ad una legge elettorale di tipo proporzionale. Propugna la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, l’introduzione del salario minimo di almeno 10 euro lordi all’ora e di un reddito minimo sul modello del reddito di cittadinanza. Vuole la gratuità del trasporto pubblico per i cittadini con meno di 35 anni, università e libri scolastici gratuiti e l’istituzione dello psicologo di base gratuito per tutti. Vuole rimuovere i simboli religiosi negli spazi pubblici. Ed ora manifesta – non potrebbe essere altrimenti – la netta contrarietà all’alleanza tra il Pd e Azione di Carlo Calenda.

Fabrizio Caccia, in un articolo sul Corriere della Sera di oggi, ne racconta gli aspetti più nascosti. Ad esempio, che è una grande cuoco, a livello gourmet. Tifoso dell’Inter, adora sentire le canzoni di Franco Battiato. Ed è anche piuttosto presente sui social: Facebook, Twitter, Instagram. Scrive Caccia: “Una volta postò una foto di lui con un grembiule rosso e due pescioni in una teglia pronti per essere infornati. Era una vigilia di Natale. Beffardo un follower gli scrisse: «Di rosso ormai è rimasto solo il grembiule. Buone feste».

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