Il molisano Giancarlo Righini, il recordman delle preferenze

Giancarlo Righini, molisano di Termoli

È stato in assoluto il candidato più votato nel Lazio. Ed è molisano. Giancarlo Righini, classe 1968, nato a Termoli, ha ottenuto ben 37.986 preferenze con Fratelli d’Italia, confermando il suo posto nel palazzo della Pisana, sede del Consiglio regionale del Lazio. Ma stavolta si ritrova nell’agognata maggioranza, dopo i dieci anni di opposizione alla giunta di Nicola Zingaretti. Un ruolo ricoperto con pazienza e tenacia tipicamente molisane: nel partito di Giorgia Meloni non solo è stato il primo e unico consigliere regionale eletto nel 2013, ma anche il primo in Italia. È stato quindi bravo ad allargare, da fuoriclasse, la compagnia.

Infatti il suo partito ha registrato un trionfo senza precedenti, conquistando il 33,62 per cento dei voti e ben ventidue consiglieri regionali. Insomma, con dieci anni di esperienza alla Pisana, girando in lungo e in largo tutta la regione, il merito di questo boom è anche un po’ suo, oltre che naturalmente dell’attuale presidente del Consiglio.

Per conquistare quasi 38mila preferenze ha lavorato sodo, un po’ come la sua leader, in tutto questo tempo: ha incontrato tantissime persone, s’è fatto carico dei problemi dei cittadini, non s’è mai risparmiato, ha dimostrato concretezza. Qualcuno ha detto che si è magicamente “sdoppiato”, in quanto presente quasi contemporaneamente in più parti. Il suo “feudo” storico sono i Castelli Romani, in particolare la sua Velletri (qui era vicedirettore di banca), ma anche gli amici molisani gli hanno dato una mano, soprattutto tramite quella parte dell’associazione “Forche Caudine” che si riconosce nei valori della destra, molti profumieri e tassisti in primis. A fare da tramite è stato un altro “molisano”, in quanto originario di Bonefro (Campobasso): il consigliere comunale capitolino Federico Rocca, da sempre legato all’associazione dei molisani a Roma. Nei giorni scorsi l’amministratore regionale nato a Termoli ha anche incontrato una parte del vertice del direttivo.

L’affabile Giancarlo Righini ha pertanto fatto breccia nell’elettorato, dando una severa lezione anche a tanti ex colleghi della Pisana rimasti fuori dal Consiglio regionale dopo essersi cullati sugli allori. Non è stato certamente facile essere il più votato dell’intera Regione, territorio che conosce bene e su cui ha lavorato alacremente. Una mano l’ha avuta anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che l’ha apertamente sostenuto.

Comunque, dei 51 seggi del Consiglio regionale del Lazio, ben 30 sono andati alla coalizione di centrodestra (oltre al presidente Francesco Rocca), 15 allo schieramento di centrosinistra guidato da Alessio D’Amato e cinque alla coalizione di Donatella Bianchi (quattro al M5S e uno al Polo progressista di sinistra & ecologista). Oltre a Righini, c’era un solo candidato molisano (sempre di Termoli) alla Pisana, tra l’altro nel suo stesso partito.

Dopo Giancarlo Righini, con i suoi 37.986 voti, in provincia di Roma troviamo Fabrizio Ghera con 29.605, Roberta Angelilli 27.763, Micol Grasselli 22.867, Massimiliano Maselli 22.527, Marka Rotondi 21.351, Marco Bertucci 19.309, Edy Palazzi 18.372, Antonello Aurigemma 16.817, Emanuela Mari 16.168, Laura Corrotti 15.168, Flavio Cera 11.874 e Maria Chiara Iannarelli 11.089. Fdi ha due seggi a Frosinone (Maura Daniele che ha preso 12.124 voti e Alessia Savo 10.907), tre a Latina, (Enrico Tiero con 15.630 voti, Elena Palazzo 9.089 e Vittorio Sambucci 7.906), due a Viterbo (Daniele Sabatini con 12.214 preferenze e Valentina Paterna con 3.919) e due a Rieti (Michele Pasquale Nicolai con 5.240 voti e Eleonora Berni 3.079).

Per completare il quadro, la Lega ha ottenuto tre seggi (due a Roma con Giuseppe Cangemi con 14.839 voti e con Laura Cartaginese con 12.102 e uno a Latina con Orlando Tripodi con 8.119 preferenze); Forza Italia due seggi a Roma con Fabio Capolei (8.081 voti) e Giorgio Simeoni (6.387) e uno a Latina con Cosmo Mitrano (12.087 voti); alla lista civica Francesco Rocca va un seggio a Roma con Mario Luciano Crea (2.074 voti); l’Unione di centro ha eletto Nazareno Neri con 2.615 preferenze.

Nel centrosinistra, dieci seggi al Pd a Roma: Daniele Leodori con 22.024 voti, Eleonora Mattia con 19.624, Mario Ciarla 17.853, Emanuela Droghei 17.086, Massimiliano Valeriani 14.899, Michela Califano 9.561 e Rodolfo Lena 6.735. A Latina eletto Salvatore La Penna con 7.118 voti, a Frosinone Sara Battisti con 16.915 voti, a Viterbo Enrico Panunzi con 11.660. Niente a Rieti.

Ad Azione-Italia Viva due seggi, entrambi a Roma: Marietti Tidei con 9.556 voti e Pierluca Dionisi con 5.008. Con la lista civica D’Amato presidente è stata eletta Marta Bonafoni con 7.525 preferenze. Con Verdi e sinistra ce l’ha fatta Claudio Marotta con 6.029 preferenze. Niente seggi per Demos, +Europa e Partito socialista.

Infine quattro consiglieri per il M5S: oltre a Donatella Bianchi, sono Roberta della Casa con 1.625 voti, Valerio Novelli 1.360 voti e Marco Colarossi con 1.283 voti. Per la lista Polo sinistra ecologista eletta Alessandra Zeppieri con 1.759 preferenze.

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