Immobiliare, interesse dall’estero per i piccoli centri italiani

L’interesse a investire nei borghi e piccoli centri abitati d’Italia si afferma come una delle principali tendenze immobiliari del 2023. Tendenza spinta dalla convenienza e redditività di questo tipo di acquisto, dal desiderio di smart working e dalla crescente offerta, nelle aree extraurbane, montane e rurali, di soluzioni abitative efficienti e di ultima generazione, sia da un punto di vista energetico, che tecnologico. Ad accentuare il fenomeno contribuiscono anche le previsioni di ulteriori rincari degli immobili nelle grandi città: + 4,5% a Genova, 3,9% a Bologna, 3,2% a Verona e 2,9% a Milano, secondo le stime di Immobiliare.it Insights.

Tuttavia il Molise è abbastanza estraneo al fenomeno.

Dopo un 2022 che si è chiuso in positivo per il real estate, con 12 miliardi di euro di investimenti nel nostro Paese (+ 20% sul 2021, dati Dils), il 2023 sarà un anno di rallentamento e al tempo stesso assestamento, con una contrazione delle transazioni tra l’8 e il 9% rispetto al 2022, ma con un numero di compravendite superiori al 2019, sulla base di quanto riporta l’analisi “2022 European Housing Trend Report”, realizzata dal franchising immobiliare RE/MAX Europe, intervistando circa 16mila consumatori in 22 paesi europei. 

Tuttavia, non si tratterà di crisi, perché il mattone continuerà a costituire un bene rifugio contro l’inflazione e il mercato potrebbe presentare condizioni favorevoli e nuove prospettive per chi dispone di liquidità, o ha la possibilità di accedere al credito.

Le opportunità più interessanti di investimento si intravedono nei piccoli e medi Comuni d’Italia, in particolare, nelle aree lontane dai contesti metropolitani, al Sud e nei centri storici. 

Un indicatore di questo trend è ITS Lending, unica piattaforma italiana di lending crowdfunding immobiliare dedicato alla rigenerazione dei borghi italiani, che, in poco più di 12 mesi, ha raccolto 1,8 milioni di euro contribuendo a finanziare la ristrutturazione di 26 immobili in sei regioni: 15 in Sicilia, 3 in Sardegna, in Toscana e in Puglia e uno rispettivamente in Emilia Romagna e nelle Marche.  Il portale ha inoltre rimborsato ad oggi 15 prestiti, oltre agli interessi, per un totale di 692 mila euro.

Fabio Allegreni, responsabile Business Strategy di ITS Lending, conferma: “Abbiamo sempre più evidenze dell’interesse per i nostri borghi italiani, sia da parte di Italiani, che soprattutto da stranieri, che cercano destinazioni alternative alle località ‘mainstream’, non tanto per trascorrervi le vacanze, quanto per cambiare stile di vita e viverci almeno una parte dell’anno. Non è ancora un trend consolidato, ma per chi come noi, insieme alla nostra casa madre ITS ITALY, è in grado di concentrare l’offerta, è sufficiente a tradurlo in opportunità immobiliari”.

L’interesse degli stranieri si riflette anche sugli investimenti. Su ITS Lending, un quinto degli investitori totali transitati non sono residenti in Italia e, nel complesso, ciascun investitore ha allocato sui singoli progetti da 100 a oltre 20.000 euro. 

Del resto, la nostra Nazione, continua ad attrarre capitali dall’estero: secondo la ricerca di RE/MAX, tra gli europei intenzionati ad acquistare un immobile, uno su quattro, (25%) sta pensando di farlo in un paese diverso dal proprio e nella lista delle mete più ricercate, lo Stivale si classifica al quarto posto tra i luoghi più ambiti, per vivere, o investire.

Va però sottolineato che la domanda di immobili, soprattutto europea e globale, si è fatta sempre più esigente, con la richiesta di strutture all’avanguardia sul piano di efficienza energetica, sostenibilità, sicurezza, rispetto dell’ambiente e dotazioni tecnologiche: luoghi dove sia possibile conciliare, in pieno comfort, vita personale e professionale. E questa è un’ulteriore tendenza per il 2023 che emerge da un’analisi del gruppo immobiliare JJL e che non coglie impreparati i borghi d’Italia.

Gli acquirenti degli immobili, la cui ristrutturazione viene finanziata anche da chi investe su ITS Lending, sono particolarmente sensibili alla sostenibilità e alla disponibilità di infrastrutture tecnologiche. Di conseguenza, i progetti che selezioniamo devono necessariamente presentare questi requisiti – conclude Allegreni.

Articoli correlati