“In zona rossa e oltre”, il libro del molisano Antonio Crecchia

Uno scorcio di Tavenna (Campobasso)

Antonio Crecchia, scrittore originario di Tavenna (Campobasso) ma residente a Termoli, allinea un nuovo volume di versi nello scaffale della biblioteca personale con la pubblicazione della silloge “In zona rossa e oltre” (Ediemme – Cronache Italiane – Salerno, ottobre 2021) che raccoglie poesie scritte nell’arco di venti mesi (gennaio 2020 – agosto 2021).

Intorno a questa ennesima prova poetica, l’Editore – dottoressa Daniela Marra – così scrive nella nota introduttiva: <Nei versi di Antonio Crecchia – arguto Scrittore e Pensatore, Studioso infaticabile, Poeta colto e raffinato – il lettore troverà la descrizione d’una drammatica esperienza, resa “visibile” attraverso la forza e la profondità della parola poetica, tra l’inquietudine del vivere e il desiderio di affrontare e sradicare le paure, le insicurezze e i dubbi che hanno reso incerta e tormentata la vita nel tempo di pandemia.

Tutta l’antologia, sin dalle sue prime pagine, è impregnata nell’anima sensibile e attenta dell’Autore, sparsa ovunque tra questi versi che, con la forza della sua inconfondibile voce alata, si sollevano dalla pagina per testimoniare fasi alterne di quiete e di tempesta, di ansiose disponibilità e caute aperture, di stati d’animo e sentimenti sempre vissuti con intensità e passione.

Molteplici i fremiti del cuore; vivissimo il linguaggio, frequenti gli attimi di smarrimento a cui subentrano la limpida coscienza di sé e l’esercizio dell’intelligenza e del discernimento. Permane in lui la consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre vulnerabilità, rese più evidenti dall’ombra che, su noi tutti, si è allungata e che tuttora “serpeggia” ma, sulla scìa della propria luce interiore, il poeta è sempre, fondalental-mente, dall’intima, profonda e irriducibile speranza sostenuta dalla dolcezza degli affetti, degli intimi ricordi, dall’amore per la Vita, la Natura e gli esseri più fragili e, non da ultimo, per la poesia consolatrice, in una sorta di “rivalsa” dell’anima che, dimentica dei limiti della materia, guarda gelosamente all’Essere.

L’arte diventa perciò equilibrio tra emozione e ragione, tra corpo e anima, tra uomo e natura, ed è chiaro che, come nessun altro strumento, la Poesia è capace di racchiudere la testimonianza di un significato più profondo dell’esistenza, e che in essa si nasconda qualcosa di indistruttibile in grado di superare anche la precarietà e la morte>. Bello ricordare anche che Antonio Crecchia, tra il dieci settembre e il dieci ottobre scorso, ha scritto il poemetto “Con il sommo poeta Dante, in omaggio al Padre della nostra lingua ed in occasione del suo 700° anniversario della morte. Il componimento poetico, commentato da critici venuti a Guardialfiera per la 33^ Giornata Mondiale della Poesia, è stato fatto dono ai poeti presenti in sala ed inoltrato alla Sede Internazione “Poesia 2 ottobre”, al Lido di Venezia.

(Vincenzo Di Sabato)

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