La locomotiva Trump deraglia dai binari della logica

Ciò che Putin e il suo regime potrà mai concordare o imporre al suo lacchè dalla chioma al carotene è irrilevante. Perché su ogni virgola, su ogni puntino del testo l’Ucraina deve essere d’accordo.

Può darsi che come espediente temporaneo Zelensky possa fingere di assecondare il traditore della Casa Bianca, ma sa bene che Putin utilizzerà la pausa nei combattimenti, per ricostruire gli arsenali, rimpinguare le casse del Tesoro e reclutare i nuovi mercenari da lanciare negli assalti suicidi.

Quindi la convinzione allucinata secondo la quale gli Stati Uniti abbiano titolo per negoziare direttamente con i russi per poi imporre i termini all’Ucraina e all’Europa è il frutto marcio di un ego ipertrofico deragliato rovinosamente dai binari della logica

In parole povere, Donald Trump, non si sa quanto consapevolmente, sta fingendo di poter esercitare un potere che non ha. Di dispiegare armi che si rivelano spuntate.

Forse nella sua mente di faccendiere si è radicata la convinzione che la Russia abbia in mano tutte le carte e quindi l’Ucraina sia irrilevante nei negoziati. Sicuramente nutre l’idea che umiliando e bistrattando Zelensky riesca a strappare una resa definitiva da presentare alla sua marmaglia come un suo grande successo di politica internazionale. Ma non fa i conti con il sostegno sempre più determinato che l’Europa sta mettendo in campo e sulla determinazione degli ucraini a non farsi massacrare da un’orda sanguinaria.

Pertanto, man mano che il tempo passa e i negoziati languono, appare vieppiù evidente che The Donald scivola inesorabilmente nel ruolo della macchietta di cui Putin ridicolizza e sbeffeggia pubblicamente i vacui proclami. E non perde occasione per sbertucciare gli inviati americani che vanno a prostrarsi in mondovisione al Cremlino o si lasciano trattare da zerbini a Riad.

Questa guerra, piaccia o meno, verrà decisa dai rapporti di forza, perché ogni tregua sarà fragile, ogni compromesso sarà scritto sull’acqua, ogni accordo durerà un battito di ciglia.

Prima se ne renderanno conto anche a Washington meno umiliazioni subiranno gli apprendisti stregoni, troppo occupati a chattare su Signal e a compiacere un padrone inebetito dalle sue stesse menzogne.

(Fabio Scacciavillani)

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