
Si parla di «misteriosa vendita» del “Gemelli-Molise”, il nosocomio legato alla fondazione “Policlinico Universitario Agostino Gemelli”, perfezionata alla fine dello scorso mese di luglio. A parlarne sono due qualificate testate di fuori regione, CasertaCE e Corriere della Calabria. Una vicenda che interessa in qualche modo anche l’attuale Arcivescovo della diocesi di Campobasso-Boiano, Giancarlo Maria Bregantini, il cui atteggiamento, secondo la testata CasertaCE, «non convince».
Come ricostruiscono le due testate, dopo un lungo iter, lo scorso luglio, si è conclusa la vendita del “Gemelli-Molise” ad un privato. Siamo nei giorni in cui al “Gemelli” di Roma è ricoverato il Pontefice per il delicato intervento al colon.
La vendita si perfeziona in favore della società Sanstefar Srl che ne acquista il 90 per cento delle quote mentre il restante 10 per cento resta nelle mani della proprietà originaria.
All’indomani della vendita giunge la prima dichiarazione dell’arcivescovo riportata dalla testata Futuro Molise. Qui racconta che «Papa Francesco si era fatto ispirare dalla sollecitazione, proveniente dai vescovi della regione, contrari alla vendita del ‘Gemelli-Molise’». Esternazione in seguito smentita attraverso una nota diffusa il 24 luglio – come ricorda la testata calabrese – dov’è riportato che viene criticata la scelta di vendere al fondo svizzero, «dicendosi amareggiato per la vendita, ma senza valutazioni relative all’identità dell’acquirente».
Nel ricostruire la vicenda relativa alla vendita del “Gemelli-Molise” ponendo una riflessione intorno alle (mancate) esternazioni dell’arcivescovo, la testata CasertaCE ricorda le vicende che avevano interessato Bregantini in Calabria, chiedendo di prendere posizione netta sulla vendita dello scorso luglio.