E’ stato abbastanza profetico, alla vigilia dello scorso campionato di serie A, Erennio Ponzio. Su “Next quotidiano”, con titolo efficace (“L’azzardo ‘molisano’ della A.S. Roma”) storse la bocca di fronte alla Roma calcistica sponsorizzata dalla pasta La Molisana. Scriveva scaramantico il Ponzio: “…il pastaio di Campobasso viene dalla sponsorizzazione del Benevento calcio, transitato dalla serie A alla B dopo un primato non proprio esaltante: aver perso le prime quattordici partite di fila. Lo stesso marchio lo scorso anno è stato sponsor del Campobasso calcio in serie D ed ora la squadra del capoluogo molisano naviga in cattivissime acque: proprio nei giorni scorsi i tifosi hanno pesantemente contestato il sindaco”. Era l’estate del 2018.
In effetti, il campionato della Roma dello scorso anno è stato quanto mai incolore. Tanto che il povero allenatore, l’abruzzese Eusebio Di Francesco, è stato buttato fuori a campionato in corso, il 7 marzo 2019, dopo la pesante sconfitta nel derby capitolino per 3 a 0 e l’eliminazione negli ottavi di finale di Champions League per mano del Porto. A lui subentrò il romano Claudio Ranieri, che perlomeno ha salvato il salvabile collocando la squadra ad un non proprio esaltante sesto posto considerato che la Roma, nei cinque anni precedenti, aveva colto tre secondi posti e due terzi.
C’è di più: la foto simbolo dell’accordo giallorosso con “La Molisana” vede De Rossi come testimonial. Sappiamo com’è finito il suo rapporto con la Roma.
“C’è poi un problema di genere – aggiungeva l’articolista. “I migliori ricordi dei tifosi giallorossi sono legati ad un altro marchio di pasta, la Barilla. Il logo dell’azienda emiliana è rimasto sulle maglie della Magica per ben tredici anni, fino al 1994. In quel periodo la Roma ha conquistato il suo secondo scudetto (1983), ha vinto ben tre coppe Italia, ha disputato una finale di coppa dei campioni e una di coppa Uefa (per quanto amare), ha ottenuto due secondi e due terzi posti”.
Ora, però, la sindrome della pasta “La Molisana” sembra colpire altre squadre. L’azienda di Campobasso, infatti, lo scorso anno ha lanciato la linea “La pasta dei campioni”, includendo nove squadre in tutto, sette di serie A e due di serie B: Milan, Atalanta, Bologna, Genoa, Sampdoria, Spal, Palermo e Pescara.
Ad esclusione dell’Atalanta, per il resto il panorama non è dei più esaltanti.
Il Milan, come noto, nonostante si fosso qualificato per la Champions League, è stato escluso dalla competizione a causa di una sentenza del Tas per violazione del fair play finanziario. E quest’anno la squadra del nuovo allenatore Pioli è la grande delusione del campionato, crollata addirittura al dodicesimo posto dopo la sconfitta con la Roma per 2 a 1. Per non parlare dei suoi guai societari.
Il Bologna sta vivendo con ansia la battaglia del suo allenatore Siniša Mihajlović contro la grave malattia che l’ha colpito. La squadra sta reagendo abbastanza bene – è al decimo posto (lo stesso dello scorso anno) – ma le condizioni del suo allenatore rappresentano una spada di Damocle per tutti i tifosi italiani di calcio, con l’augurio che il serbo possa al più presto rimettersi.
Vista la classifica, Genoa, Spal e Sampdoria sono tre squadre che quest’anno, un po’ a sorpresa, rischiano di retrocedere. Insieme hanno meno punti dell’Atalanta.
Per quanto riguarda la B, il Pescara lo scorso anno – nonostante tra le favorite per la promozione nella massima serie – non ce l’ha fatta a venire in serie A, battuta ai play off.
Peggio è andata al Palermo, finito addirittura in serie D per una serie di irregolarità. Oggi gioca nel girone I con squadre calabresi e siciliane come Biancavilla, Troina, Acireale, Savoia, Licata, Messina, Giugliano, Nola, Marsala, Cittanovese, Castrovillari, Corigliano, Marina di Ragusa, Roccella e Palmese. Chissà in quanti, da quelle parti, scelgono la pasta “La Molisana”…
(foto Next quotidiano)