Molise, dopo i contagi i Rom temono campagna d’odio

“Noi ‘Rom Abruzzesi’ del Molise siamo più italiani di tanti cittadini molisani e certamente questo virus non l’abbiamo portato noi in Italia”.

E’ quanto si legge, in una nota stampa diffusa dall’Opera nomadi del Molise, a seguito della vicenda dei 60 contagiati da Covid-19 nella comunità dei nomadi di Campobasso.

“In queste ore – si legge nel documento – è scoppiata una scandalistica campagna di allarme verso le Comunità Rom che vivono in Molise da 600 anni, integrate nel tessuto urbano di cinque città e cittadine della nostra regione, fra cui i due capoluoghi di provincia. Nella confusione generale, sono state scritte molte imprecisioni, anche sulla Comunità Rom di Isernia, che non è legata, se non casualmente e molto raramente per via dell’antica comune origine, con quella di Campobasso, dove la grande emozione per il decesso di un anziano ha fatto commettere un serio errore alle famiglie Rom di quella città”.

Nel comunicato – diffuso dall’Ansa – è riportato un episodio che si sarebbe verificato a Isernia dove “a un nostro giovane è stato impedito di entrare in un supermercato”.

Da qui, un appello al sindaco e al procuratore della Repubblica a “intervenire per questa ingiustizia”.

Infine, un ‘richiamo’ ai giornalisti: “non confondete le questioni e imparate a scrivere bene le notizie, perché potreste così invitare oggettivamente la gente all’odio e verso noi Rom ce ne è già abbastanza”.

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