Molise, il 96% dei ginecologi è obiettore di coscienza

Il dottor Michele Mariano, che ha sessantanove anni, è l’unico specialista in Ostetricia e Ginecologia non obiettore di coscienza di tutto il Molise. Vorrebbe andare in pensione, o meglio, ci sarebbe già potuto andare a maggio, ma è stato trattenuto in servizio fino al 31 luglio. Poi, alle soglie del settantesimo compleanno, sarà finita davvero. E per chi vuole interrompere la gravidanza in Molise, la scelta probabilmente sarà quella di finire fuori regione. Benché nei «livelli essenziali di assistenza» rientri anche l’interruzione volontaria di gravidanza: per questo Mariano resterà in corsia fino a dicembre, quando poi però assai difficilmente sarà possibile accedere a una terza deroga.

Ad occuparsi del caso è stato il quotidiano Il Manifesto lo scorso 17 luglio con un articolo di Mario Di Vito.

Scrive il giornalista: “Allo stato attuale delle cose, sembra molto complicato che qualcuno prenderà il suo posto. Lo scorso 7 aprile, infatti, il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ha bandito un concorso per un posto a tempo determinato da ginecologo non obiettore di coscienza per garantire l’attuazione della 194. La chiamata era di quelle a largo raggio, aperta anche ai medici specialisti del terzo anno. Non si è presentato nessuno. Alla scadenza del bando, la settimana scorsa, nemmeno un medico aveva deciso di partecipare”.

Il quotidiano spiega che i bandi a vuoto, del resto frequenti per la medicina in regione, possono essere riconducibile al fatto che il Molise «non è attrattivo», come dicono con gergo burocratico i politici locali. “Un po’ è una verità che lo stesso Mariano arrivò a proclamare in un’intervista: «Chi fa aborti non fa carriera» – scrive Di Vito. E se in Italia il 69 per cento dei ginecologi italiani è obiettore di coscienza, nel 35.1 per cento dei reparti di ostetricia e ginecologia non è possibile accedere all’interruzione di gravidanza. Con il Molise primo in questa problematica classifica di una legge applicata solo in parte. Infatti in regione la percentuale del personale medico obiettore è del 90.8 per cento (su 99), dato che sale per i ginecologi al 96 per cento (su 27, con il solo Mariano a rappresentare il restante 4 per cento).

“La lotta del dottor Mariano continua. Ma ha i mesi contati” conclude amaramente il pezzo.

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