New York, il film di Iannotta sulle sue origini molisane
La pellicola racconta la divertente avventura di Luciano ‘Lucky’ De Luca, un ragazzo dell’Illinois a cui il padre confessa sul letto di morte di avere avuto un altro figlio prima di trasferirsi in America. Lucky parte per Roma, dove è riuscito a rintracciare il fratello perduto. È un viaggio alla scoperta di se stesso, delle sue radici e dell’immagine di un padre diverso da quello premuroso e presente che lo ha cresciuto dopo la scomparsa della moglie. Come in ogni avventura, però, non mancano gli imprevisti per il nostro eroe.
Dopo diverse vicissitudini i due fratelli che si incontrano per la prima volta. Lucky conosce il fratello Francesco, personaggio scettico, superficiale, farfallone, fedifrago, e tale rimarrà quasi fino alla fine della storia. Francesco ride di fronte all’invito di Lucky di accompagnarlo a disperdere le ceneri del padre a Castel San Vincenzo, perché “il Molise non esiste!”, “You don’t wanna go there!”, ci sono solo “i terremoti e le pecore”. Un preconcetto che evidentemente ha superato anche i confini nazionali. Eppure, messo alle strette dalla moglie, Francesco accetta la proposta del “fratellino americano” e i due salgono a bordo di una Cinquecento rossa alla volta del paese di origine. Divertente l’incontro con i parenti di Castel San Vincenzo.
La pellicola è stata girata in soli tre giorni a Chicago e in due settimane in Molise;. La maggior parte degli attori sono stati reclutati tramite annunci web e non sono professionisti, o sono davvero parenti di Iannotta.
“Mio padre e mio zio sono nati a Castel San Vincenzo, in provincia di Isernia – ha spiegato il regista al termine della proiezione, “è da quando ho dodici anni che vado lì in vacanza e ho sempre voluto scrivere qualcosa su questo posto, una canzone o un libro”.
Il Molise, al solito, riesce a sorprendere.
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