Giuseppe il molisano e l’amico pugliese: ecco “Viito”, band dell’underground romano
ROMA – Ne sentiremo parlare molto (e bene) in questo 2018. Il duo è pugliese-molisano, una coppia di coinquilini “made in Sud” delle tante importazioni umane che animano la Capitale. E Vito barese e Giuseppe campobassano hanno ricambiato l’ospitalità della Città eterna sfoderando un successo denominato “Bella come Roma”, primo singolo uscito a gennaio che ha esordito direttamente al primo posto nella classifica “Viral50 Italia” di Spotify, dove è rimasto per sette giorni, registrando oltre 300mila ascolti in poco più di un mese. Ritornello efficace e decisamente etnico: “Sei bella come Roma, stronza come Milano”. Un “cesellato” funzionale che va dritto al sodo, una di quelle dichiarazioni d’amore che si presterebbero perfettamente a essere stampate su qualche t-shirt.
Ma non è solo per questo che continueremo a sentire parlare – e, lo ribadiamo, bene – di questi due artisti la cui osmosi risponde al nome d’arte di “Viito” e che sfornano ottimo pop autenticamente e modernamente italiano. La notizia è che il duo costituisce il nuovo acquisto dell’etichetta Sugar, praticamente una garanzia di successo con la regia di Caterina Caselli.
Reduci dal portafortuna in salsa romana, ecco il secondo singolo che s’intitola “Industria Porno”, brano che cerca di rilanciare l’amore puro, quello depurato dai cliché e dalle sterili “distrazioni” dei nostri giorni, liberato dai social network, rianimato da un minimo di romanticismo. Ed ecco sentire “non mi piace questa età: Instagram e Lexotan”, benché “tuo padre fissa un televisore, io su YouTube metto musica”. Lo slogan ideologico: “Se facciamo l’amore l’industria porno muore”.
Intanto, però, “stasera mi sbronzo, domani ti amo”.
Ma non è solo per questo che continueremo a sentire parlare – e, lo ribadiamo, bene – di questi due artisti la cui osmosi risponde al nome d’arte di “Viito” e che sfornano ottimo pop autenticamente e modernamente italiano. La notizia è che il duo costituisce il nuovo acquisto dell’etichetta Sugar, praticamente una garanzia di successo con la regia di Caterina Caselli.
Reduci dal portafortuna in salsa romana, ecco il secondo singolo che s’intitola “Industria Porno”, brano che cerca di rilanciare l’amore puro, quello depurato dai cliché e dalle sterili “distrazioni” dei nostri giorni, liberato dai social network, rianimato da un minimo di romanticismo. Ed ecco sentire “non mi piace questa età: Instagram e Lexotan”, benché “tuo padre fissa un televisore, io su YouTube metto musica”. Lo slogan ideologico: “Se facciamo l’amore l’industria porno muore”.
Intanto, però, “stasera mi sbronzo, domani ti amo”.
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