Il Molise? Ormai “isola infelice”



Un tempo veniva appellato “isola felice”. Ed in effetti, come si diceva un tempo, si potevano lasciare le chiavi inserite nell’uscio di un’abitazione perché non succedesse nulla. Ora non è più così.

Claudio de Luca sull’ottimo Termoli online ha ben fotografato la situazione della regione, accorpando una serie di dati significativi.
“La contiguità della Capitanata e del Casertano preoccupa i Molisani – esordisce De Luca. La “Società foggiana” potrebbe avere oltrepassato il confine, come confermerebbero trascorse vicende (bombe esplose in esercizi commerciali, ‘protezioni’ imposte ai bar ed altri episodi di estorsione a Campomarino). La Procura di Larino conferma che vi sono commercianti che si assoggetterebbero al ‘pizzo'”.
L’autore poi si sofferma sulla diffusione della droga, rendendo noto che l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa ha inserito la 20.a regione tra le prime quattro che primeggiano per l’uso della “cannabis”. “Si contano a centinaia gli studenti che fanno uso di canapa indiana, di cocaina, di eroina, di allucinogeni o di stimolanti – scrive de Luca. Dati certificati confermano che il 2% degli infra15enni ha dichiarato di avere consumato eroina almeno una volta nel mese. 
Ma non finisce qui, si legge ancora nel pezzo, perché, in occasione della Giornata nazionale “Legalità, mi piace!”, la Confcommercio-Molise ha pubblicato i dati dell’indagine “GfK-Italia sui fenomeni criminali che colpiscono anche le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. L’incidenza di chi percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza (69% degli intervistati) mostra un incremento importante rispetto alla media nazionale (30%). Abusivismo, furti e contraffazioni sono i fenomeni maggiormente percepiti con forte accentuazione verso la media Italia. Seguono le rapine. L’esperienza (indiretta e diretta) di criminalità è del 22% rispetto alla media nazionale del 23%. Inoltre tra gli operatori intervistati in Molise, riguardo alle misure di prevenzione e tutela adottate, prevale la sottoscrizione di assicurazioni, l’utilizzo di telecamere e di allarmi ed il ricorso alla vigilanza privata.
Secondo quanto afferma il Procuratore generale della Corte d’Appello Rispoli “i delitti in materia di stupefacenti sono cresciuti a Campobasso (da 260 a 333), ad Isernia (da 57 a 74) ed a Larino (da 79 a 117)”. Si aggiunga “la triplicazione dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti (passati da 2 a 6)” ed il quadro si completa al punto che ne discende un’altra serie di dati illuminanti: 600% in più di procedimenti penali, lievitazione dei reati legati al traffico di stupefacenti, elevatissimo numero di ‘slot-machine’ operanti sul territorio con connessa ludopatia giovanile e conseguente riciclo di denaro-sporco. 
Quadro davvero indicativo quello di de Luca. Che commenta: “Che questi fenomeni esistano, è confermato dai sequestri di aziende collegate ai clan. Un censimento di “Infocamere”sottolinea che nel Molise sono state sequestrate alle varie mafie 28 aziende. Per non restare sul vago, basti citare la banca-dati “Macro” che ha individuato il clan dei Ferrazzo fra Termoli e Campomarino; quello dei salernitani Pecoraro-Renna ed il gruppo del partenopeo Mallardo. 

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