La Grande Muraglia? Naturalmente è in Molise…



La Grande Muraglia? Naturalmente è in Molise…

Tanto tuonò che piovve. Sono anni che andiamo ripetendo che la promozione del Molise alla Bit, la fiera del turismo che si svolge a Milano, proprio perché assai dispendiosa, per una regione come la nostra non conviene. Infatti alla Bit partecipano competitor di gran lunga più organizzati e forti del Molise. Bisogna essere obiettivi: possono le montagne molisane competere con quelle del Trentino-Alto Adige? O il mare di Termoli con quello della Versilia o del Salento? Scontrarsi direttamente – all’interno della stessa manifestazione – con queste realtà più rinomate non ha senso. Anzi, spesso è controproducente. 
Ben diverso sarebbe il discorso nel promuovere il brand Molise da solo, in un contesto a sé stante. Meglio insomma una piazza romana dove offrire prodotti molisani. O, come hanno fatto a Milano, distribuire ottimo caciocavallo ai passanti, anche in una forma divertente e supportata dalle nuove tecnologie. Insomma, un Molise che saprebbe dire la sua attraverso le proprie produzioni d’eccellenza.
Nonostante lo strombazzamento istituzionale molisano per la trasferta milanese alla Bit – ogni anno dicono che faranno meglio dell’anno precedente, consci che l’anno precedente non sia andato proprio benissimo – ancora una volta la Bit di Milano per il Molise si macchia di figuracce. Cosa è successo? Che lo storico sito archeologico di Altilia-Sepino, certamente uno dei migliori – se non il migliore – che il Molise può mettere in campo, storico è stato presentato ai visitatori con immagini dei castelli della Bulgaria, di Praga, foto di Gerusalemme, persino della Grande Muraglia. Insomma, chi cercava Altilia finiva diretto nel Nord Europa o addirittura in Asia, forse prefigurando il boom del turismo cinese così come ci sarebbe stato il boom di visitatori dopo la bella figura che c’ha fatto fare il film di Checco Zalone. 
Come riporta il sempre ben informato sito di Primonumero, l’originale scoperta l’ha fatta un avvocato, Antonio Vinciguerra. Ci stupiamo, per cominciare, che non se ne siano accorti gli organizzatori o i tanti tour operator in trasferta. Ma non hanno sbirciato tra le bellezze del Molise in pixel offerte con le fantasmagoriche nuove tecnologie, come hanno assicurato i promotori? E che dice il presidente della Regione, in questi giorni molto impegnato a diffondere le lodi della trasferta meneghina da parte dei suoi corregionali? L’architetto Franco Valente, che non ha certo peli sulla lingua, ha scritto: “Peggio di un sito porno, non possiamo raggiungere tale livello di ridicolaggine”.
Sarebbe bastato dar retta a noi, quello che diciamo da anni sulla Bit sta anche su Youtube. O ad uno che ne sa certamente più di noi: Raffaele Jannucci, molisano di Casacalenda, fondatore e direttore della rivista leader del turismo all’aria aperta, “Plein Air”. Aveva avvertito che la Bit non è il posto adatto per muovere la regione. Ma non gli hanno voluto dar retta, i soliti Soloni ai vertici della promozione (si fa per dire).
Il vero problema è che la polemica ha inondato i social e il Molise non c’ha fatto, al solito, una bella figura. Non solo. Come precisa “Primonumero”, arrivata la notizia della gaffe a Milano, qualcuno ha pensato bene di rimuovere le foto incriminate al posto delle quali ha lasciato il seguente messaggio: «Grazie alla segnalazioni di alcuni utenti, sono state rimosse immagini incongruenti inserite nella presente sezione». Eccezionali.

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