Palata (Cb), domenica celebrazione per la Giornata mondiale del malato



Si rinnova la vocazione materna della Chiesa verso le persone bisognose e i malati. Domenica 11 febbraio 2018 ricorre la 26esima Giornata mondiale del malato. In questa occasione la Diocesi di Termoli – Larino ha promosso una celebrazione comunitaria a Palata, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria La Nova. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con l’Ufficio della Pastorale sanitaria e la sottosezione diocesana dell’Unitalsi.
Il programma della giornata prevede alle 9.45 l’accoglienza dei malati, degli operatori e dei volontari. Seguirà, alle 10.15, la recita del Santo Rosario per i malati. Alle 11 il vescovo, Gianfranco De Luca, presiederà la Santa Messa con il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Al termine della funzione ci sarà la preghiera dedicata alla Giornata del malato. Si tratta di un momento di incontro, ascolto, partecipazione e accompagnamento di tutti malati per rinnovare, con spirito di condivisione, un messaggio di vicinanza e speranza nell’affidamento della sofferenza e di ogni difficoltà a Dio.”La vocazione materna della Chiesa verso le persone bisognose e i malati – ha evidenziato Papa Francesco nel messaggio dedicato a questa giornata universale – si è concretizzata, nella sua storia bimillenaria, in una ricchissima serie di iniziative a favore dei malati. Tale storia di dedizione non va dimenticata. Essa continua ancora oggi, in tutto il mondo”.
Il Santo Padre ricorda che l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo”, accogliente per tutti quanti sono feriti dalla vita, è una realtà molto concreta, perché in alcune parti del mondo sono solo gli ospedali dei missionari e delle diocesi a fornire le cure necessarie alla popolazione”.
La dignità della persona resta al centro dell’azione pastorale. “La memoria della lunga storia di servizio agli ammalati – spiega Papa Francesco – è motivo di gioia per la comunità cristiana e in particolare per coloro che svolgono tale servizio nel presente”. Papa Bergoglio invita a “preservare gli ospedali cattolici dal rischio dell’aziendalismo, che in tutto il mondo cerca di far entrare la cura della salute nell’ambito del mercato, finendo per scartare i poveri. L’intelligenza organizzativa e la carità esigono piuttosto che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura. Questi orientamenti devono essere propri anche dei cristiani che operano nelle strutture pubbliche e che con il loro servizio sono chiamati a dare buona testimonianza del Vangelo”.

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