Confial: in Senato confronto sulla rappresentanza sindacale



I temi della rappresentanza e della rappresentatività sindacale sono stati al centro della conferenza stampa promossa, presso la sala “Caduti di Nassirya” del Senato, dalla Confederazione italiana autonoma lavoratori (Confial) in occasione dell’uscita del libro “Sindacato, tra legge e autonomia” di Maurizio Ballistreri, docente di Diritto del lavoro presso l’Università di Messina e responsabile del Centro studi del Confial.
Il lavoro qualificato, di qualità e garantito nei diritti, quale fattore peculiare del “made in Italy” e quindi leva strategica per la crescita, è stato introdotto nel dibattito dall’intervento del coordinatore nazionale della Confial, Benedetto Di Iacovo. L’esponente sindacale, che è anche responsabile della Cim Calabria (Confederazione italiani nel mondo), evidenziando il vulnus della non applicazione dell’articolo 39 della Costituzione sulla libertà dell’organizzazione sindacale, ha indicato la necessità di una riscrittura delle norme da parte degli organi deputati, superando la fase dell’autoregolamentazione sindacale, e ha posto l’esigenza di individuare un modello capace di far coesistere la contrattazione nazionale con i territori, in una funzione di risposta ai bisogni sociali e di rilancio, appunto, del lavoro e della crescita. “La crisi della rappresentanza nel tempo della globalizzazione equivale ad un arretramento dei diritti – ha detto Di Iacovo, che ha indicato anche la strada del rilancio dell’autonomia collettiva che vede proprio nei sindacati i soggetti dell’interesse collettivo.
Il senatore Antonio D’Alì, dopo aver apprezzato l’aspetto propositivo dell’evento della Confial, ha denunciato la crescente “sclerotizzazione” dei meccanismi della rappresentatività sindacale, che si traduce nell’incapacità di raccogliere i fermenti che vengono dai territori e di tradurli in norme di attuazione. “Ciò è conseguenza, in particolare, del fallimento del modello centralista – ha detto il senatore di Forza Italia, il quale ha concluso rilevando come i sindacati, da organismi di rappresentanza degli interessi collettivi, siano spesso diventati semplici erogatori di servizi.
La senatrice Loredana De Petris (Sinistra italiana), membro della commissione Affari costituzionali, ha convenuto sull’esigenza di giungere ad una nuova legge e si è detta certa che tale bisogno sia avvertito anche all’interno del sindacato, la cui crisi è frutto – secondo la senatrice – anche della “parcellizzazione del mondo del lavoro”, con un sindacato spesso ridotto a rappresentare la sola parte garantita.
Anche Maurizio Ballistreri, autore del volume di stimolo alla discussione, s’è soffermato sul tema della crisi della rappresentanza, che – secondo il professore – “non è solo una questione di numeri ma di ruolo”. Ha ricordato, in proposito, i tanti errori strategici compiuti dal sindacato, ad esempio sulle pensioni: “La legge Fornero è stata approvata con solo due ore di sciopero – ha insistito Ballistreri – mentre l’Ape, con la collateralizzazione delle pensioni future in barba ai dettami costituzionali, è passata con il sostegno dei sindacati”. Il responsabile del Centro studi della Confial ha ricordato le conseguenze di politiche di questo genere, evidenziando i molteplici fenomeni di contestazione provenienti dal basso, come, all’estero, la Brexit o l’elezione di Trump. Ballistreri, in chiusura, ha proposto l’indizione di stati generali della forze sociali che portino ad un intervento legislativo di valorizzazione delle parti sociali.
A moderare la conferenza stampa è stato Giuseppe Malara, giornalista economico del Tg1.

(Gi.Ca.)

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