“Parleuropa”, evento Ue, vincitori costretti a restituire premi



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ROMA – Erano stati premiati nel corso di una cerimonia ufficiale, con tanto di applausi, flash dei fotografi e complimenti di amici e parenti. Ma il loro sogno è durato poco più di due ore, fino a quando gli organizzatori hanno annunciato errori nella compilazione della classifica, ritirando e riassegnando una ventina di premi, tra le polemiche degli esclusi.
E’ successo all’evento internazionale “Parleuropa 2015”, gioco con prove linguistiche svoltosi a Roma in occasione della Giornata europea delle lingue, promosso dalla Commissione europea per sensibilizzare il centinaio di partecipanti al valore del multilinguismo. Alla base di una giornata conclusasi tra disservizi, polemiche e minacce di ricorso alle vie giudiziarie, anche per l’entità dei premi, per paradosso c’è stata proprio la scarsa conoscenza delle lingue da parte degli organizzatori, coordinati dalla Direzione generale della Traduzione della Commissione europea.
A detta della stessa giuria italiana, gli sbagli nella compilazione delle classifiche sono stati causati dall’adozione di un programma informatico in lingua tedesca, offerto dal Goethe Institut. Troppo complicato decifrarlo ed ecco che una colonna salta dal conteggio, seminando un caos durato oltre due ore, con il funzionario europeo che si paragona a Nino Frassica come bravo intrattenitore.
Ma le lingue hanno giocato un brutto scherzo anche nella decina di organismi culturali coinvolti: molti docenti parlavano un pessimo italiano o non lo parlavano affatto, come nel caso dell’istituto turco, creando non poche difficoltà nell’auditorio. Inoltre i tanti concorrenti stranieri sono stati penalizzati dal fatto che nessuno ha spiegato nella loro lingua – spesso sconosciuta ai docenti – le regole del gioco. Disomogeneità anche nel confronto tra le varie lingue, con punteggi che è stato necessario riadattare rispetto a quanto riportato nei testi distribuiti (ad esempio l’individuazione dello strudel di Artusi, letto da Paolo Poli, è stato degradato da cinque a tre punti). Non sono mancati problemi di comunicazione per gli itinerari, come il caso di una ragazza russa finita in una biblioteca.
Altre incongruenze sono emerse nel corso dei test. Ad essere penalizzato è stato soprattutto l’italiano: individuare Gadda o Tomasi di Lampedusa quali autori di brani ha assicurato appena mezzo punto nella prova presso la Società Dante Alighieri di piazza Firenze mentre la risposta esatta ad una domanda sulla lingua cinese, illustrata cinque minuti prima dalla docente dell’Istituto Confucio, ha garantito tre punti. “Mi sono stupito anche del fatto che sia stato dato molto spazio a lingue extraeuropee, come cinese, giapponese o turco, rispetto a quelle comunitarie e al nostro povero italiano, ridotto all’individuazione di presunti piatti della tradizione regionale, come il Milk Pan, prodotto da appena qualche anno da una pasticceria del centro storico di Campobasso – sottolinea un partecipante.
Racconta Maria, che nel giro di due ore ha visto tramutare il viaggio-premio in Croazia per due persone in un buono da 30 euro per un corso di lingua tedesca presso l’Osterreich Institut di Roma che – assicura – restituirà. “Ho avuto l’impressione che l’iniziativa, nonostante l’imprimatur della Commissione europea, sia servita più agli istituti culturali coinvolti a pubblicizzare le proprie attività formative che non ad una seria promozione delle lingue. Emblematico il finale di giornata: dopo uno sfibrante tour di quasi sei ore nei vari organismi culturali, girando per Roma a piedi o su autobus strapieni, abbiamo raggiunto il Goethe Institut per la premiazione, prevista alle 19,30 ma finita, a causa degli errori, alle 22. Qui, con nostra sorpresa, abbiamo trovato sedie e tavolini occupati dai loro studenti per l’abbinamento della nostra iniziativa con un concorso tra neoiscritti. Molti di noi sono rimasti in piedi per oltre due ore, altri si sono seduti a terra per l’esasperazione, finché la stessa direttrice del Goethe, infastidita dalle polemiche, ha invitato tutti i partecipanti al ‘Parleuropa’ a proseguire le attività in un’altra area, dietro al palco – conclude Maria.
Amareggiati anche cinque vincitori “temporanei” di e-book reader Kobo, poi diligentemente restituiti.
Insomma, non proprio una bella figura nella Giornata europea delle lingue.

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