Scup? No, “St. Cross”…



ROMA – La freddezza e la brutalità delle ruspe ha dunque messo la parola “fine” all’esperienza aggregante di Scup a via Nola a Roma, zona San Giovanni. Uno spazio pubblico – l’ex motorizzazione – ceduto ai privati (con quale beneficio per la collettività?… domanda stupida…), tenuto a lungo in stato di abbandono, quindi occupato a maggio 2012 da un gruppo di ragazzi per svolgere attività sportive e culturali ed ora semi-demolito per evitare nuove occupazioni.
Insomma, una storia decisamente travagliata che rischia di finire nel peggiore dei modi. Perché, a quanto è dato da sapere, è intenzione dei proprietari realizzare l’ennesimo centro commerciale in questo spazio reso suggestivo dalla storia millenaria e dall’ombra degli ultimi pini tra San Giovanni e Santa Croce: ad assottigliarne il numero c’hanno pensato i cantieri della metropolitana, ad esempio falcidiando quelli di largo Brindisi. Anziché assistere alla creazione del tanto auspicato Parco lineare delle Mura su viale Castrense, con giardini e spazi di aggregazione e di ricreazione per anziani e bambini, ecco l’ultimo prodotto del “business” trasversale e istituzionalizzato.
A pochi giorni dall’inaugurazione del discutibile centro commerciale “Happio” all’Alberone, potrebbe insomma sorgere il “St Cross” o il “St John”, inglesizzazione di Santa Croce o di San Giovanni. O “chicche” del genere.
In questo ameno luogo di via Nola, “addirittura”, ci potrebbe scappare pure il parcheggio interno per il trasbordo dai carrelli ai portabagagli, ad occhio ci vanno una ventina di Suv, vuoi mettere? E perché non scavare, visti i tantissimi cantieri in zona per costruire box sotterranei (follia!), tanto che vuoi che sia se le Mura romane sono soltanto a pochi metri? E per godere maggiormente dell’ombra, perché non rialzare la palazzina? Tanto un’autorizzazione in più o in meno…
In attesa di scoprire quale regalo riserveranno al quartiere i “generosi” padroni dell’ambito spazio, con vista sui resti dell’Anfiteatro Castrense, resta un’altra ferita: la politica. Se in altri quartieri – ad esempio nell’VIII Municipio del presidente Catarci – non mancano positive esperienze di affidamento sicuro e duraturo di spazi pubblici per garantire forme di piccola imprenditorialità, aggregazione ludica e culturale, nel VII Municipio della presidente Fantino le cose vanno in questo modo.

Erennio Ponzio

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