All’Olimpico, con lo spettro delle Forche Caudine



Il professor Romolo Staccioli, uno dei massimi esperti di storia romana, in più occasioni ha simpaticamente polemizzato con la nostra associazione per la scelta dell’originale denominazione. Lo ha fatto anche di recente, nell’editoriale su un giornale di settore e ce ne ha mandato una copia.
In sostanza: perché persone originarie di Campobasso, Isernia e Benevento, inserite ormai nel tessuto sociale romano, sentono la necessità di adottare il nome di una celebre battaglia – appunto le Forche Caudine – tra antichi romani e sanniti?
I motivi, come più volte abbiamo precisato, sono molteplici. Ce n’è uno storico: è vero che ormai nei molisani e nei beneventani di sangue sannita – dopo oltre un paio di millenni – ce n’è davvero poco. Ma è altrettanto vero che i riferimenti storici del territorio, dalle affascinanti testimonianze di città, teatri (si pensi a Pietrabbondante), oggetti (i musei del territorio ne sono pieni) fino agli attuali nomi di molti suggestivi borghi del Molise e del beneventano, richiamano le gesta di quel popolo che diede tanto filo da torcere ai romani, a cominciare proprio dalla battaglia delle Forche Caudine.
Tra l’altro quell’atto, per quanto umiliante per gli sconfitti, fu uno dei primi non-violenti della storia: il nemico sconfitto non viene sterminato ma mortificato.
Oggi, grazie anche alla nostra trentennale attività associativa, quell’episodio storico è ancora vivo ed è sempre più un modo di dire per indicare un percorso difficile da affrontare.
Questa sera allo stadio Olimpico di Roma si rinnova questo originale mix di storia e di sport. Nel posticipo di campionato si affrontano Roma e Benevento, incontro valevole per la 24^ giornata del campionato di Serie A.
Paradossalmente i punti in comune tra le due formazioni non mancano, a cominciare dai colori giallorossi, passando per quel forte riferimento storico (gli antichi romani e i sanniti continuano a rappresentare per entrambi il principale elemento identitario), per finire con una delusione che attanaglia – seppur ovviamente in forme diverse – il campionato di entrambe le formazioni.
L’esito di questa battaglia sul campo sembra naturalmente già scritto a vantaggio dei capitolini, tecnicamente superiori. Ma i sanniti sperano proprio nella recente e lunga crisi di risultati dei capitolini tra le mure amiche.
Il Benevento, che pure per qualche partita può recriminare, salvo miracoli è destinato a tornare nella serie cadetta. Però, in questa fase, non ha nulla da perdere e quindi può rappresentare una seria minaccia per i fieri romani. Ma può anche costituire l’inizio di un riscatto per la Roma, nel caso di una goleada che restituisca fiducia a giocatori decisamente sottotono, Dzeko in primis.
Vincerà, sicuramente, chi metterà più orgoglio. Con le Forche Caudine che restano uno spettro un po’ come la spada di Damocle.

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