Elezioni in Molise: lo spettro 35-30-25



ROMA – Sinistra divisa, centrodestra più o meno compatto. Questo, in sintesi, il quadro della sfida elettorale per le elezioni regionali in Molise. Situazione decisamente diversa rispetto a quella della scorsa tornata elettorale, quando la competizione si giocò principalmente sul confronto tra Paolo Di Laura Frattura (centrosinistra) e Michele Iorio (centrodestra), con vittoria di quest’ultimo al fotofinish (46,94% contro 46,15%, differenza di 1.500 voti). Insomma, questa volta assisteremo più ad una gara collettiva che ad un duello.
A destra Michele Iorio (che recupera all’ultimo momento l’intesa con l’Udc) anche in questo 2013 non avrà concorrenti nel suo terreno politico. Per lui il vero nemico da battere sarà l’astensionismo e il voto di protesta o disgiunto. Già all’ultima tornata elettorale, rispetto a quella del 2006, perse ben 23mila voti, circa un quinto dell’elettorato. Ed il trend sembra non fermarsi, a causa anche della recessione che in Molise sta falcidiando aziende ed economie familiari: il dato più emblematico è la forte ripresa dell’emigrazione, soprattutto da parte dei giovani. C’è poi anche il capitolo sanità.
Sull’altro fronte c’è un dato politico centrale: occorrerà vedere quanti voti perderà a sinistra Paolo Frattura, che oggi conserva il sostegno di Pd, Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Psi, ma non di Rifondazione comunista, Comunisti italiani e della lista locale Costruire democrazia. Defezioni che si materializzano in due nuovi candidati: Massimo Romano (lista Costruire democrazia) e Antonio De Lellis (Rivoluzione democratica, il movimento dell’ex magistrato Ingroia).
Dunque, sul piano dei partiti, ci sono due anomalie molisane rispetto al quadro nazionale: l’Udc è con il centrodestra berlusconiano e l’Italia dei valori non è con il movimento di Ingroia ma con il Pd. Si tratta di due partiti di non poco conto nel Molise.
Il quadro delle candidature per la poltrona di governatore include anche il grillino Antonio Federico (Movimento 5 Stelle): per lui non è una prima volta, nel 2011 prese un buon 5,6%, ma vederlo come vincitore è un po’ da sognatori. Nel 2011, per la cronaca, corse anche Giovancarmine Mancini per la Destra e ottenne l’1,29%.
Con tale quadro il nuovo governatore potrebbe di fatto essere scelto da un molisano su cinque. Potrebbe in sostanza vincere un candidato che ottiene un terzo dei voti (probabili percentuali tra il 30 e il 35 per cento), quindi la preferenza di un elettore su tre. Ma occorrerà tener conto anche di un astensionismo che potrebbe viaggiare oltre il 40 per cento.
Chi vincerà? Non sarà facile dirlo. Iorio potrebbe rientrare in gioco grazie alla forte spaccatura tra i tanti avversari. Non a caso in un confronto televisivo di qualche giorno fa tra tutti i candidati, Frattura ha ammesso con ironia: “Colgo il sorriso sul volto di Iorio che starà pensando: meno male che si cucinano da soli”. Anche perché la sfida nella sfida è rappresentata dal duello tra Frattura e Romano: il primo è forte dell’investitura alle primarie (Romano giunse terzo), il secondo di sondaggi che lo darebbero in testa. E’ chiaro che la presenza di più candidati forti potrebbe calamitare più voti a sinistra: ma, di fatto, la sinistra dei governatori, per vincere, dovrà ottenere più o meno il doppio dei voti del centrodestra.
L’ipotesi finale potrebbe essere un “trenino” 35-30-25.

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