“Croci stazionarie del Molise” presentato il libro di Valente



CAMPOBASSO – Nella sala della Costituzione della Provincia a Campobasso si è scritta una bella pagina di arte e cultura nel nostro arido Molise. La sala era gremita, tutti i posti a sedere erano occupati e molte persone stazionavano in piedi, sul fondo e ai lati.
Il parterre era agguerrito a cui si è aggiunto anche Monsignor Giancarlo Bregantini, il nostro vescovo, per un breve saluto.
L’anfitrione della serata non ha deluso per la sua verve spontanea ed appassionata che ha trascinato, e a volte svegliato il numeroso pubblico. (“C’è troppo silenzio! Non è che dormite?”)
Pubblico molto variegato con forte presenza giovanile.
Franco valente riesce ad affascinare e trascinare su argomenti a volte noiosi perchè la sua esposizione è il racconto incantato del figlio di fronte alle bellezze del suo e nostro Molise.
Dalle sue parole traspare uno studio profondo ed un grande amore per i tanti esempi di arte che scopre in questo territorio abbandonato e dimenticato.
Ci mostra con orgoglio di molisano – attraverso il suo libro “Croci stazionarie nei luoghi antichi del Molise” – i grandi capolavori unici in campo europeo esistenti in diversi siti sconosciuti, o forse sottolinea presenti nelle nostre menti più come contorni per altri avvenimenti che come gioielli di architettura.
Le sue parole suonano forti ed impetuose e risvegliano in noi tutti la soddisfazione di essere molisani .
Anche noi abbiamo un nostro percorso nella storia costellato di tanti punti luminosi nell’arte e nell’architettura.
Una bellissimo incontro di cultura che forse poteva trovare il suo apogeo nella nuova sala (ex cinema Odeon) del nuovo centro GIL ristrutturato ed inaugurato : Fondazione Molise cultura.
Franco ha presentato il suo “mattone” (definizione sua personale) ricco di tante illustrazioni e commenti ed è stato eccezionale, poi e scivolato in politica ….ed è caduto.
A riprova che se resta nel suo ambito culturale ed artistico è geniale, mentre la politica ….non è per lui (non me ne voglia, perchè gli voglio un gran bene).
Memorabile l’abbraccio tra barboni, peccato che non è stato immortalato.
Stasera si e parlato di croci, tante esistenti nel Molise, ma non dimentichiamoci mai di Quella più grande che noi molisani portiamo sulle nostre spalle da tanti anni : lo Iorismo ed i suoi derivati (molti erano presenti in sala stasera, dove c’è passerella i gufi non mancano!).

(Il merlo molisano)

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