IDEE WEEKEND/ Roma, in memoria di Vittorio Arrigoni‏



IDEE WEEKEND/ Roma, in memoria di Vittorio Arrigoni‏

ROMA – Sabato 21 maggio 2011, presso l’hotel Massimo D’Azeglio in via Cavour 18, Roma, nei pressi della stazione Termini, avrà luogo l’incontro in memoria di Vittorio Arrigoni‏, a ricordo del volontario italiano ucciso a Gaza.
Abbiamo bisogno di un momento di raccoglimento e di riflessione, di un lungo, interminabile minuto di silenzio, rotto, o interrotto, da parole di verità, di condivisione e di commozione.
Ibrahim Nasrallah è uno dei primi ad aver sentito questa esigenza. Ha scritto per Vittorio, “Hanno ucciso tutti”, una poesia scandita tre volte dalle parole “Per te sia buono il mattino”.
Vittorio aveva compiuto un atto autentico di “eresia”, separandosi da questo stato di cose, da questa società, che anche in questa occasione è stata capace di urlare tutto il
suo cinismo e di mostrare tutta la sua ipocrisia.
Un atto di “eresia” che conteneva in sé, per la sua radicalità, anche questo esito tragico.
Una scelta compiuta serenamente e all’inizio quasi in silenzio.
Ma quando è giunto il momento della parola necessaria, Vittorio ha scritto i 19 articoli pubblicati da “il Manifesto” durante l’operazione “Piombo fuso”, raccolti
successivamente in “Gaza Restiamo umani”.
“Gaza. Restiamo umani” rimarrà il nostro breviario laico, laico ma pervaso da una religiosità autentica. Tradotto in tedesco, in inglese e in spagnolo ha meritato una
prefazione di Ilan Pappé, lo storico israeliano autore de “La pulizia etnica della Palestina”.
E un filo rosso unisce “Gaza Restiamo umani” con “La pulizia etnica della Palestina”, del quale costituisce una specie di postfazione, e con “Il rapporto Goldstone”, del quale
costituisce una sorta di anticipazione.
Vittorio è stato un non-eroe, mite e positivo, che ha percorso ogni angolo della Striscia di Gaza con la sua umanità, densa e intensa. Non è stato un “cooperante”, come
qualcuno ha scritto, e anche il termine “pacifista” sembra per lui assai riduttivo.
Vittorio è stato un attivista, un attivista in difesa dei diritti umani, dalla parte dei mondi offesi, dalla parte degli oppressi, dalla parte dei deboli, praticando la nonviolenza, la nonmenzogna e la noncollaborazione.
I tre comandamenti delle minoranze etiche ed eretiche le quali, di fronte alla miseria della politica e della cultura, devono necessariamente esprimere una radicalità,
devono collocarsi “quasi ai margini”, “luogo difficile da frequentare, soglia scabrosa che richiede una rigorosa e continua vigilanza morale”.
Dopo la morte di Rachel Corrie, l’ISM fu attraversato da una riflessione lacerante su uno dei presupposti della sua azione, che in ogni uomo esista una scintilla di umanità,
capace di impedirgli di uccidere, come nel caso di Rachel, usando la pala del suo bulldozer.
La morte di Vittorio ha aperto per l’ISM una crisi altrettanto lacerante.
Per uscirne è necessaria una trasformazione profonda del nostro pensare e del nostro agire. Una riflessione collettiva, una riflessione critica e autocritica, anticipata già in alcuni incontri, ma che in questo seminario trova, per ISM-Italia, il punto di partenza.
Gli avvenimenti delle ultime ore, la annunciata apertura permanente, sia per le persone che per le merci, del valico di Rafah, l’accordo teso a ristabilire un minimum di
dialettica democratica tra i palestinesi, fanno assumere all’episodio, fosco, torbido, atroce e, all’apparenza, incomprensibile, della morte di Vittorio i connotati di una tragedia greca.
Come se la rottura di una situazione, versata al precipizio, richiedesse una vittima sacrificale.
E chi meglio di Vittorio ha rappresentato l’attore terzo, la voce che si alza, nel deserto e dal deserto, tra gli oppressi e gli oppressori?
Per te, caro Vik, sia buono il mattino.
Per informazioni: ISM-Italia, www.ism-italia.org, [email protected].

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