Roma come Napoli: “monnezza” per le strade



ROMA – Abito a Roma, quartiere San Giovanni in Laterano e, uscendo di casa, mi trovo davanti uno scenario – senza offesa per nessuno – “napoletano”. Puzza, rifiuti ammassati vicino ai cassonetti, ormai strapieni, e omertà da parte delle istituzioni.
Solo oggi, sul “Messaggero”, è stata pubblicata la verità su questa situazione penosa che affligge solo alcuni quartieri della capitale: il sequestro di un impianto privato di smaltimento da parte dei carabinieri. Ma, allora, perchè ancora all’ora di pranzo, telefonando personalmente allo 060606 – call center del Comune di Roma – una gentile quanto inutile signorina continuava a propinarmi la favola dei rifiuti ancora da smaltire “a causa della beatificazione di Giovanni Paolo II”?
Specificando, come prima cosa, si badi bene, che “avevo telefonato al Comune. Noi non siamo l’Ama”, della serie: italianissimo scaricabarile.
Alle mie domande più specifiche sulla tempistica dell’intervento, risposte evasive e una sfilza di “Non so”. Quando ho chiesto se il sindaco non avesse alcun potere d’intervento in una situazione del genere, di nuovo: “Non so dirle”. Quando alla fine ho sottolineato che avrei scritto a vari giornali e blog per raccontare questa incredibile storia di spreco di denaro pubblico (per favore: chiudano lo 060606 e inviino i soldi risparmiati alla Caritas, ne fa uso migliore), di presa per i fondelli nei confronti del cittadino (non aver messo al corrente la popolazione di ciò che avveniva) e di conferma, se ce ne fosse stato ancora bisogno, della infima mediocrità della nostra classe dirigente, la signorina serafica mi fa: “Faccia come vuole”.
Grazie 060606.

(P.D.A.)

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