Abruzzo e Molise riuniti? Nasce un comitato trasversale



Riceviamo e pubblichiamo.
Il Comitato Promotore di Nuova Regione Abruzzo Molise stigmatizza l’interessato allarmismo che viene provocato ad arte da personaggi egoisticamente interessati, contro l’ipotesi di ritorno del Molise nella grande Regione Abruzzi, di cui era parte integrante; e desidera evidenziare ai Molisani che ancora non lo avessero capito, che l’ingresso della Regione Molise in una più grande e dignitosa realtà può danneggiare realmente soltanto alcuni politicanti, che pretendono di continuare a vivere stipendiati dai Molisani, senza produrre assolutamente nulla per loro.
I normali cittadini del Molise, invece, hanno tutto da guadagnare dal loro ritorno in un’area economica, politica e culturale di più ampio respiro, nella quale sarà più facile per loro vendere i propri prodotti sia materiali che intellettuali. I Molisani hanno oggi l’occasione di divenire protagonisti di un atteggiamento meravigliosamente innovativo, contraddicendo le logiche campanilistiche e conservatrici, aderendo spontaneamente ad un nuova forma di amministrazione su larga scala, che i nuovi assetti internazionali – sempre più macroscopici – imporranno inevitabilmente nel futuro.
Basta notare che – su proposta del Presidente della Lombardia Formigoni – si sta studiando l’unificazione di tre regioni ricche e progredite come il Veneto, la Lombardia e il Piemonte. Attraverso il superamento della cosiddetta autonomia (che non è mai stata reale, visto che l’amministrazione del Molise è sempre dipesa da finanziamenti provenienti da altre aree, oggi non più eroganti) i Molisani otterranno un miglioramento concreto delle proprie economie, visto che non dovranno più mantenere un pletorico, inefficiente e costoso apparato politico, che essi pagano o direttamente con le tasse, o indirettamente con la rinuncia a servizi essenziali.
L’inutile apparato politico del Molise – con la sua pletora di istituzioni superflue fatte al solo vantaggio delle clientele – è costato nel 2009 più di 200 milioni di euro! Ognuno può facilmente calcolare la cifra pro capite che ogni molisano “spende” senza essere realmente informato, attraverso queste “spese pazze” che regioni ben più ricche e virtuose non si permettono (dati Formez) . Tanto per dare una pietra di paragone, con questa cifra si manterrebbero abbondantemente 6 ospedali! Per non parlare di tutti gli incrementi produttivi, industriali, turistici e scolastici che si potrebbero finanziare!
Coloro che sostengono che il Molise verrebbe ad diventare quasi il “servo” di un’altra area commettono un evidente errore di ragionamento: immaginano una nuova grande regione continuando a pensarla in termini di dualità, come se si trattasse ancora di due regioni distinte che rimangono tali pur essendo unite! Un autentico assurdo!
Davanti ad una classe politica che, in gran parte, trova del tutto normale chiudere degli ospedali, ma non pensa affatto ad auto-chiudersi per far risparmiare i cittadini, noi ricordiamo che il Molise autonomo nacque in modo sostanzialmente illegale, perché il popolo sovrano non fu consultato! Non ci fu alcun referendum. Si decise tutto con una congiura parlamentare, dopo la quale uno statista come Amintore Fanfani disse ai nostri parlamentari: “Mi avete fatto fare un aborto giuridico”. La regione Molise fu varata, in un clima di avventurismo e di scommessa, con l’opposizione di eminenti costituzionalisti che prevedevano molto bene la sua impossibilità a reggersi da sola. La cosiddetta autonomia si è trasformata in isolamento e quest’ultimo in soffocamento economico e culturale. Mantenere in vita questa istituzione può far gola solo all’egoismo di quei politicanti che non
vogliono mollare una facile poltrona.
Per “Nuova Regione Abruzzo Molise”
Avv. Oreste Campopiano, Segretario Regionale del Nuovo Psi, ex Presidente del Consiglio Comunale di Termoli;
Dott. Lorenzo Coia, Consigliere Comunale di Filignano, ex Sindaco, coordinatore regionale ANCI Piccoli Comuni d’Italia;
On. Avv. Eugenio Riccio, già deputato al Parlamento (An).

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