NEW ORLEANS (Usa) – New Orleans, Louisiana, sulle sponde del Mississippi, una delle più “vecchie” e affascinanti città d’America, ancora alle prese con la ricostruzione dopo le devastazioni dell’uragano Katrina, ma dove il jazz è storia ed è persino celebrato in un Parco Nazionale, ha ospitato per una settimana 1.100 persone che, in 200 workshop e seminari, hanno condiviso esperienze e proposto speranze per il futuro delle aree protette del continente americano, e non solo. Ripensare i parchi e le aree protette in un mondo che cambia è stato il tema della conferenza internazionale della George Wright Society, la più importante Organizzazione non governativa che raccoglie i professionisti delle aree protette di tutto il mondo, questa volta anche i Parchi italiani hanno avuto l’occasione per riflettere sulla loro situazione, sul loro ruolo e sul loro futuro. Infatti, la George Wright Society ha riservato uno spazio speciale anche all’Italia.
«Il 17 Marzo, giorno dell’Unità Nazionale una nostra delegazione ha avuto il privilegio di celebrare l’evento in modo straordinario, rappresentando la nostra Nazione con quei valori di natura e di cultura che la rendono unica al mondo», spiega Nino Martino, direttore del parco delle Dolomiti Bellunesi e presidente dell’Associazione italiana direttori e funzionari aree protette (Aidap).
La sessione “speciale” dedicata all’Italia, aperta con la proiezione di una grande coccarda tricolore, ha dapprima visto la presentazione della situazione dei parchi italiani, così come registrata dalla ricerca svolta come tesi dai partecipanti al Master in Governance delle aree protette, svolto dall’Università del Molise in collaborazione con l’Associazione italiana direttori e funzionari aree protette (Aidap) e con alcune aree protette nazionali e regionali. I punti di forza del nostro “sistema”, le opportunità ma anche le debolezze e le minacce, sono stati raccontati con sincerità, ma anche con ottimismo. Hanno stimolato proposte di collaborazione e di scambi di esperienze con chi lavora nei nostri parchi. Proposte rafforzate dalla presentazione del progetto e delle iniziative di “Rete Dna”, il “Campus internazionale dei parchi” che il Cursa, il Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente, promosso dalle Università del Molise, della Tuscia e di Ferrara e dalla Ong Idra, in collaborazione con Aidap, hanno attivato per migliorare la qualificazione delle risorse umane coinvolte nella gestione delle Aree Protette.
La sessione italiana è proseguita con la presentazione della Banca dati delle aree protette Italiane – Api, promossa dall’università del Molise e si è conclusa con un’articolata ed esauriente esposizione delle “buone pratiche” in favore della conservazione e dello sviluppo sostenibile messe in atto dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, con una “finestra” riservata anche al Gran Sasso Monti della Laga, così come illustrate nel volume “Parchi di una sola Terra”, di Nino Martino.
«L’accoglienza dei colleghi Americani è stata sopra ogni aspettativa – sottolinea Martino – Accanto però alle numerose dimostrazioni di amicizia, la cosa che più ci ha fatto piacere è stata riscontrare un grande apprezzamento dei nostri progetti, considerati un modello da replicare, a favore del recupero di attività tradizionali e della capacità che abbiamo avuto di coniugare nuove tecnologie con pratiche di pastorizia e agricoltura, che raccontano quella cultura, antica di millenni, che permea le nostre aree protette».Grande interesse ha riscosso “Rete Dna” anche da esponenti di primo piano dell’Iucn e da dirigenti delle istituzioni che curano la formazione del personale dei parchi Usa.
«In Italia, Rete Dna sta muovendo in queste settimane i suoi primi passi – ha spiegato Maurilio Cipparone, coordinatore del progetto – ma qui è come se avessimo già lavorato, e bene, da anni: non solo ci è stata offerta collaborazione in termini di scambio di esperienze, ma siamo stati sollecitati a promuovere al più presto visite e soggiorni di studio per studenti delle Università del Cursa per direttori, funzionari personale e “ranger” dei nostri parchi». Per concretizzare queste opportunità, sono in corso di definizione accordi operativi con istituzioni americane di cui AIDAP ed è già in preparazione un educational tour che nel prossimo autunno si volgerà in alcuni parchi nazionali della California e dell’Oregon.
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