Elezioni in Germania: Verdi-Merkel: 2-0



Angela Merkel, cancelliera tedesca, starà leccandosi le ferite assieme ai suoi partener di governo, i liberali della FDP, che con la CDU governa la Germania dal 2009. L’onda lunga delle regionali continua implacabile a dare torto alla politica interna ed estera della cancelliera. E a premiare i Verdi, ormai seconda forza politica a livello nazionale, dopo lo storico sorpasso a spese della SPD, i socialdemocratici, da sempre il partito più rappresentativo della sinistra teutonica.
Ma la sconfitta di ieri ha toni ancora più amari, per vari motivi. Si è votato in due Länder, la Renania Palatinato e il Baden-Württemberg: nel primo la CDU ha incrementato i suoi voti. Purtroppo il partito liberale è crollato sotto la soglia del 5%, necessaria per accedere sia ai parlamenti regionali che a quello nazionale. Mentre nel Baden, regione del Sud, ricchissima e da sempre feudo della CDU, il Cristiano-Democratici sono scesi dal 44 al 39% e i soliti liberali dall’11 al 5,3 %. Lì i Verdi, ormai asso pigliatutto della politica tedesca, sono balzati al 24% (+12,4%) e guideranno per la prima volta nella storia della Repubblica Tedesca la coalizione di governo del Land con i Socialdemocratici. Stesso dicasi per la Renania – Palatinato.
Aldilà del significato simbolico di tale sconfitta, ci si chiede cosa abbia spinto il Land più opulento della già ricca Germania a voltare le spalle ad un governo in cui si erano riconosciuti per 58 anni.
Sicuramente il problema del nucleare, molto sentito dai tedeschi, ha punito la Merkel in modo determinante. Ai tedeschi non è piaciuta la presa di posizione poco incisiva nei confronti dell’atomo.
Infatti il leader dei Liberali, Guido Westerwelle, vice-cancelliere e ministro degli Esteri, ha ammesso immediatamente non solo la sconfitta ma anche le ragioni di tale debacle: il nucleare. Perchè la moratoria di 3 anni e la riflessione annunciate del governo non sono bastate ad un popolo come quello tedesco, che pur non gradendo decisioni affrettate, si è probabilmente stancato della politica “attendista” che caratterizza il governo di centrodestra.
Lo stesso dicasi per la guerra libica. Anche lì la Germania si è defilata, non impegnandosi in nessun modo. E questo è stato visto dai tedeschi come una negazione di quello che è stata la politica tedesca dal dopoguerra in poi, atlantica e/o umanitaria. La Merkel è riuscita a scontentare ambedue questi fronti elettorali, con quella che era finora il suo punto di forza, il disimpegno e la mancanza di incisività. Ma evidentemente questi “pregi”, benvisti in tempi di crisi economica, si sono rivelati debolezze decisive quando il dibattito politico si è spostato su altri temi, con i problemi economici ormai alle spalle.
Da oggi in poi il governo non potrà più cullarsi sugli allorie gongolare dell’erosione di voti dei Socialdemocratici. Perchè a sinistra c’è un nuovo, temibile avversario: i Verdi.

(Maria Piera D’Alessandro)

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