Molise, via a progetto sulla tecnologia geospaziale



CAMPOBASSO – “Credo che questa occasione sia stata utile per comunicare al mondo istituzionale, ma anche a quello imprenditoriale e scientifico di questa regione, il lavoro che come governo regionale abbiamo fatto fino ad oggi, fin dal 2006, e che ci vede finalmente arrivati alla parte realizzativa seguita ad un lungo percorso di progettazione, di messa a punto di strategie e di coinvolgimenti e persuasione di partner importanti”.
Così il governatore molisano Michele Iorio, intervenendo ai lavori dell’incontro sul tema “Spazio, innovazione e sviluppo regionale”, organizzato a Campochiaro (Campobasso) da Sviluppo Italia Molise, su iniziativa della stessa Regione Molise.
“Partendo dalle linee guida europee sull’innovazione e sull’alta tecnologia – ha detto il presidente – come Regione abbiamo preso atto che si erano creati spazi operativi in cui inserire i territori, le loro evidenze strutturali ma anche e soprattutto le professionalità in essi presenti e in parte non completamente espresse. Abbiamo voluto quindi svolgere il compito tipico delle istituzioni: mettere in contatto il bisogno che il mercato evidenzia, con l’offerta scientifica e tecnologica che nasce nelle università e si sviluppa poi in aziende specializzate e con grosse possibilità di produzione di applicativi. Abbiamo in altre parole inteso creare nella nostra regione una concreta “ricerca applicata” che da un lato sostenesse gli attori scientifici e, dall’altro, creasse crescita e occupazione sul territorio.
E’ in pratica in questa logica che nasce il Consorzio Geosat Molise, composto dalla stessa Regione Molise, dall’Agenzia Spaziale Italiana, dall’Università del Molise e da Telespazio spa. Un consorzio che mira a realizzare una struttura scientifico-tecnologica di alto livello nel settore geospaziale che dal nostro Molise (il centro di Campochiaro) intende produrre applicativi da immettere sul mercato globale. Un progetto che è stato sposato dal ministero dell’Università e della Ricerca, che lo ha anche cofinanziato. Il primo passo concreto di questo progetto, che avrà una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro (9 milioni offerti dal privato, Telespazio, selezionato con un gara pubblica, 3 milioni messi dalla Regione Molise e 8 milioni dedicati dal ministero dell’Università e Ricerca), sarà proprio l’emanazione di un bando che permetterà a 60 giovani professionisti specializzati nel campo della tecnologia geospaziale, di trovare lavoro stabile e qualificato nel Molise. Sarà questa un’offerta occupazionale importante per i tanti giovani molisani che si sono qualificati in questo settore e che potranno, insieme ad altri coetanei provenienti dal resto dell’Italia e dell’Europa, impegnarsi in progetti ed iniziative di livello scientifico importante e strategico”.
Nel suo intervento Nelida Ancora, presidente del consorzio Geosat Molise e rappresentante del presidente Iorio presso “Nereus” (rete europea che riunisce tutte le regioni sul cui territorio sono presenti iniziative riguardanti la tecnologia geospaziale), ha evidenziato come “il lavorare in sinergia con altre strutture presenti sul territorio consente di realizzare progettazione che possono attirare finanziamenti aggiuntivi provenienti direttamente dalla Unione europea. Come consorzio, infatti, abbiamo opportunamente interagito con Sviluppo Italia Molise e con l’Università del Molise, riuscendo a divenire partner di un progetto europeo (che vede individuata la leadership nella Regione EAST Midlads (UK) rappresentata dal prof WLLS) per il controllo nel settore del trasporto. Progetto che, inserendosi negli obiettivi del VII Programma Quadro, in questi giorni è stato selezionato positivamente dall’Unione Europea. Una procedura questa che lo ha di fatto aperto ad un probabile finanziato”.
Presente all’iniziativa anche l’eurodeputato molisano Aldo Patriciello (Pdl), che si è congratulato con gli organizzatori per aver promosso un dibattito di respiro europeo di estrema attualità.
“Non c’è competitività senza ricerca – spiega l’eurodeputato venafrano – e lo spazio è senza dubbio il settore dove l’innovazione e la ricerca costituiscono il motore principale per l’evoluzione del settore che in Europa raggiunge dei volumi di affari di diversi miliardi di euro l’anno, garantendo posti di lavoro ed importanti attività economiche legate all’indotto”. Membro della Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia), Patriciello si è da tempo occupato di spazio, considerato il ruolo che il tema ricopre nell’alta tecnologia che richiede ricerca e innovazione.
Dopo il “Libro Verde” sulla politica spaziale europea e il “Libro Bianco” sullo spazio, oggi la necessità di una politica dello spazio chiara e sicura, sia dal punto di vista dei finanziamenti che da quello della volontà politica, è ribadita anche nel Trattato che istituisce una Costituzione per l’Unione Europea.
“Anche in questo campo – continua Patriciello – bisogna essere più incisivi assicurando il giusto ruolo che il continente europeo deve avere rispetto ad altri stati quali gli Stati Uniti e la Cina. Il questa direzione va il Trattato di Lisbona che garantisce, tra le altre cose, lo sviluppo di una politica spaziale condivisa da tutti gli stati membri”.La politica spaziale europea si basa su tre pilastri fondamentali quali la lotta ai cambiamenti climatici, la garanzia della sicurezza delle infrastrutture spaziali e la ricerca nel settore; lo sviluppo e l’approfondimento di quest’ultimo aspetto garantirà risvolti positivi anche in altri settori quali la medicina, i trasporti e le telecomunicazioni.
“Oltre al lavoro della Commissione ITRE – conclude Patriciello – c’è anche quello del Commissario europeo, con delega allo spazio, Antonio Tajani che va nella univoca direzione di creare opportunità anche per le nostre regioni”.

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