Roma, coordinamenti No-Pup: crescono adesioni anti-parcheggi



ROMA – No ai rischi speculativi che il Partito del cemento fa pagare alla città soprattutto tramite il business dei parcheggi interrati. Ma anche un no senza riserve di fronte ai possibili danni che tali opere potrebbero apportare agli edifici circostanti.
Queste, in sintesi, le posizioni che emergono nelle numerose riunioni che si sono succedute nei giorni scorsi, promosse soprattutto dal Comitato di quartiere San Giovanni in Laterano.
Se da parte il Coordinamento cittadino dei Comitati No Pup, guidato da Annamaria Bianchi, è impegnato sia a prestare assistenza ai tanti comitati che stanno sorgendo in tutta Roma a seguito dell’attivazione di cantieri sia a partecipare ai tavoli con le istituzioni, dall’altra nel quartiere San Giovanni, dove si rischia la partenza di oltre una ventina di cantieri, il fronte del No si allarga ogni giorno. Qui, a causa soprattutto dei lavori in atto per la metro C in via La Spezia, la situazione è già ai limiti del collasso.
Alle ultime riunioni congiunte hanno partecipato rappresntanti dei comitati di via Albalonga,
via Imera, via Cesena, piazza Re di Roma, piazza Asti, largo Soana, via Magna Grecia, nonché delle associazioni Porta Asinaria e Appio Metronio. Presenti anche il Comitato Arco di Travertino e l’associazione Cittadinanzattiva.
Le  riunioni sono state convocate, su iniziativa del Comitato San Giovanni e sulla base di numerose sollecitazioni pervenute da vari comitati, per discutere la proposta di promuovere incontri strutturati e a cadenza periodica sul tema dei Pup tra i diversi comitati e associazioni attivi nel territorio del quartiere di San Giovanni e, più in generale, nei quadranti del IX Municipio.
Le iniziative, che suppliscono spesso anche al vuoto della politica, mirano a raccogliere informazioni e a diffonderle in modo corretto e tempestivo, intervenendo in modo preventivo a favore dei cittadini residenti in aree destinatarie di interventi Pup, anche attraverso la promozione della costituzione di comitati cittadini e delle pratiche di accesso agli atti. Nel contempo mirano ad analizzare congiuntamente l’evoluzione degli avvenimenti che stanno interessando il quartiere e che riguardano principalmente la costruzione di parcheggi interrati, inquadrandoli nel contesto più generale in cui intervengono altri fattori che perturbano la vita economica e sociale (ad esempio: la carenza di verde pubblico attrezzato, la riduzione delle alberature e degli spazi verdi di prossimità, i disagi causati dai cantieri della metro C, le problematiche relative alla manutenzione della Metro A fra cui le vibrazioni, la diffusione di fenomeni corrosivi e malavitosi legati all’usura e al riciclaggio, il fenomeno dei cartelloni selvaggi e il deterioramento dell’arredo urbano, ecc.).
Sul fronte dei Pup, nel corso delle assemblee si sono valutati i diversi aspetti che riguardano i singoli interventi, concordando strategie comuni per ostacolarne la realizzazione (comunicazione e rapporti con la stampa, rapporti con le istituzioni e con la politica, reperimento di expertise tecnica, ecc.). Ciò in raccordo con il Coordinamento cittadino No-Pup, che ha ormai acquisito esperienze in questo genere di contenziosi. 
Le azioni attuate dai comitati riguardano primariamente l’accesso agli atti tecnici, l’analisi della documentazione archeologica, lo studio dei sottoservizi, con particolare attenzione alle interferenze tra Pup e altri cantieri, la visione delle cartine geologiche. Particolare attenzione viene riposta alla casistica riguardante i palazzi lesionati.
Tra i temi specifici della zona, una proposta concreta riguarda l’individuazione di siti alternativi, rispetto ai Pup individuati dal Municipio, per realizzare i parcheggi: è il caso della caserma Zignani di via Etruria, dell’ex deposito Sta-Atac di piazza Ragusa (per il quale i cittadini chiedono anche un uso polivalente che colmi la carenza di spazi culturali, specie dopo la chiusura della biblioteca pubblica di largo Brindisi e di attrezzature sportive pubbliche), i depositi Ama di via Sannio e di via Altamura, ex uffici della motorizzazione di via Nola, ecc.
I comitati sono anche impegnati nel censimento delle aree interessate dai Pup, e dei parcheggi, box e garages privati esistenti, in particolare per dimostrare che i posti auto esistenti già soddisfano la domanda.
Tra le altre attività che i cittadini stanno portando avanti, c’è anche l’elaborazione di un ampio dossier dove non solo raccogliere e aggiornare studi precedenti (come quello sui Pup a Roma – elaborato dal Coordinamento cittadino/Legambiente in base anche ad articoli usciti sui giornali – e quello sui Pup nel IX Municipio – preparato dai Comitati di San Giovanni e curato dal professor Carlo Cellamare), ma assemblare i nuovi dati raccolti, dall’analisi economica della domanda e dell’offerta di box da parte dei residenti fino alla rassegna stampa delle vicende paradossali collegate al business dei parcheggi. Il dossier insisterà in definitiva sull’importanza di realizzare interventi pianificati di mobilità sostenibile, come i parcheggi di scambio (ad esempio: quello di Arco di Travertino), utilizzando in particolare spazi esterni alle zone centrali della città, nonché snodi ferroviari. Dalle prime cifre emerse dalle analisi degli economisti, il giro d’affari dei box sarebbe enorme, si aggirerebbe intorno ad un miliardo e 300 milioni di euro, vale a dire una volta e mezzo il giro di affari dell’Expo di Milano.
Lo strumento del dossier, inoltre, potrebbe aiutare ad alimentare il dibattito politico-istituzionale sui temi della mobilità sostenibile e a rendere evidente l’inutilità degli interventi Pup, oltre a sensibilizzare la popolazione sui pericoli che essi rappresentano e sugli effetti perversi che provocano sul territorio.
Tra le proposte concrete che i comitati stanno portando avanti, viene anteposto lo strumento della “compensazione”, attraverso cui il Comune potrebbe ottenere dalle ditte costruttrici l’abbandono dei progetti in cambio della garanzia di costruire altrove. Un esempio in tal senso, spiegano i comitati, è il progetto “Fiumicino 2”, recentemente proposto dal sindaco nel corso degli Stati generali svoltisi al Palazzo dei Congressi all’Eur.

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