Mobilità alternativa: critiche ad Alemanno



Mobilità alternativa: critiche ad Alemanno

ROMA – “Inquinamento e degrado ambientale, problema dei rifiuti irrisolto, intolleranza verso i Rom, xenofobia: la politica della Giunta non è quella che ci raccontano e i Kolossal delle Olimpiadi del 2020 e del Waterfront di Ostia sono solo una scenografia di cartapesta per nascondere l’ennesima speculazione immobiliare”.
Inizia così il comunicato del Calma, Coordinamento delle Associazioni del Lazio per la Mobilità Alternativa (www.calmamobilita.net, [email protected])
“Il Piano della Mobilità Sostenibile del Comune non dice nulla sui finanziamenti e su come ridurre l’esorbitante numero di auto che ogni giorno si abbatte sulla Capitale, nè sugli interventi necessari per modificare l’accesso alla città, favorendo il trasporto su ferro, l’intermodalità, gli interventi per i pendolari e l’ampliamento delle corsie preferenziali.
Il Coordinamento delle Associazioni dl Lazio per la Mobilità Alternativa sta organizzando un convegno per uscire dal Disastro Roma e per avanzare le sue proposte, che nascono dall’elaborazione partecipata di associazioni che raggruppano pedoni, pendolari, ciclisti, esperti di urbanistica e mobilità, comitati cittadini per la difesa del territorio. Si parlerà dei limiti di Roma Capitale e della necessità di Roma Metropolitana; dei rapporti tra speculazione immobiliare e mobilità; dell’imperativo di fermare il consumo di ulteriore suolo; della priorità del trasporto pubblico; della necessità di un centro unico metropolitano di pianificazione e finanziamento dei trasporti e di un’azienda di trasporto locale e subregionale unica e pubblica; della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.E’ ora di abbandonare progetti costosissimi e inutili, come il parcheggio sopra Termini, il transito della linea C della metropolitana sotto il centro storico, l’autostrada Pontina, un Piano Urbano Parcheggi teso solo a favorire il profitto privato. E bisogna abbandonare lo scambio mattone-infrastrutture (project financing) con il falso alibi di migliorare la mobilitàServono interventi di grande impatto ma poco costosi: più corsie preferenziali e tramvie, una prima rete intermodale che connetta bus con tram, metropolitane, stazioni ferroviarie; interventi strategici come il prolungamento delle linee metropolitane esistenti in superficie, al Gra o agli insediamenti limitrofi consistenti e procedere finalmente alla chiusura dell’anello ferroviario – conclude il comunicato.

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