Indagati per omicidio Verbano: “soddisfazione” dall’assessore Smeriglio



ROMA – A 31 anni di distanza esatti dall’omicidio del giovane studente comunista Valerio Verbano a Roma, ci sono due indagati per omicidio volontario, probabilmente riconosciuti da testimoni, tramite ricognizione delle foto segnaletiche dell’epoca oggi perfezionate grazie alle nuove tecnologie. Ma secondo indiscrezioni, l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti e dal sostituto Erminio Amelio potrebbe condurre ad altre persone all’epoca vicine ai Nuclei armati rivoluzionari, formazione dell’estrema destra.
I due indagati – uno residente all’estero – avrebbero frequentato anche Terza Posizione.
Stando alle prime indiscrezioni, i presunti assassini avrebbero abitato per lo più tra Montesacro e Talenti.
Tanti i commenti che trasudano soddisfazione, dopo tre decenni di buio.
“Siamo molto contenti della notizia riportata oggi dalla stampa della riapertura del caso dell’omicidio di Valerio Verbano, ucciso il 22 febbraio del 1980 – dichiara in una nota Massimiliano Smeriglio, assessore al Lavoro e Formazione della Provincia di Roma. “Sono passati 31 anni da quell’assassinio e speriamo davvero che Carla, la madre di Valerio, possa finalmente trovare giustizia. Aspetteremo gli esiti delle indagini – prosegue Smeriglio – ma questa importante novità è una prova del buon lavoro della magistratura che continua a indagare alacremente sul caso, nonostante il tempo infinito passato dalla morte di Valerio. Eravamo amareggiati e sfiduciati, infatti, perché a distanza di un anno dall’incontro in pompa magna con il ministro Alfano, alla presenza del sindaco Alemanno, in cui era stata avanzata la proposta dell’istituzione di un pool per le indagini sugli omicidi degli anni ’70, non era seguito purtroppo alcun fatto. La notizia di oggi invece – conclude Smeriglio – ci dà nuove speranze che questa drammatica storia possa trovare i suoi colpevoli e ci sembra particolarmente significativo che arrivi proprio in concomitanza con l’anniversario dell’omicidio, che dal 2009 la Provincia di Roma ricorda ogni anno con l’istituzione del Premio Verbano a lui dedicato”.’
Ha molta fiducia che finalmente si possa arrivare alla verità Carla Zappelli, la madre di Valerio Verbano. “Quando sono venuti a casa mia il magistrato e il colonnello del Ros a comunicarmi che sono già due anni che stanno lavorando sull’omicidio di mio figlio e ora sugli identikit sono stata veramente molto contenta – ha raccontato all’Adnkronos. “Dopo 31 anni non me l’aspettavo. E penso che se sono venuti da me sia perchè abbiano veramente qualcosa in mano”. Ha quindi concluso: “Mi ha riempito di gioia anche il fatto che tantissimi compagni siano venuti alla manifestazione in ricordo di Valerio. Erano tantissimi, era pieno come tutti gli anni”.

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