Sanremo, De Niro “il molisano” racconta la sua italianità



Sanremo, De Niro “il molisano” racconta la sua italianità

ROMA – Presenza in due tempi per Robert De Niro sul palco di Sanremo. Nella prima “apparizione” l’attore italoamericano ha affiancato Monica Bellucci per promuovere il film “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi (da venerdì nelle sale italiane), del quale l’attore è protagonista. La comparsata, in effetti, rientra nella campagna di lancio nel circuito italiano. Non a caso dopo il Festival di Sanremo, il premio Oscar sarà ospite di Fabio Fazio nella puntata di “Che tempo che fa” in onda domenica prossima su Raitre dalle 20.10. Nello studio del presentatore ligure, l’attore italoamericano avrà anche modo di rivedere Carlo Verdone, che ha recitato insieme a lui nel film di Veronesi.
Nel corso della seconda parte dell’incontro sul palco dell’Ariston, a mezzora dalla prima, De Niro è stato intervistato sulla sua “italianità” da Gianni Morandi, mentre Elisabetta Canalis ha fatto da traduttrice (con un inglese non proprio impeccabile).
Robert De Niro s’è soffermato soprattutto sulle sue origini italiane (i bisnonni partirono dalla molisana Ferrazzano nel 1890 per approdare nelle Americhe), ha detto di non conoscere i motivi della trasformazione del suo cognome da “Di Niro” a “De Niro” e scherzosamente ha assicurato la sua partecipazione alle amministrative per il sindaco del suo paese (nel 2006 ha ottenuto la cittadinanza italiana e da qualche anno è iscritto nelle liste elettorali molisane). Ha anche aggiunto che passerebbe volentieri qualche lungo periodo in Italia, “specialmente d’estate”.
Riguardo alle altre origini (sangue irlandese, francese e tedesco), ha ribadito il forte legame con la cultura europea in genere, che intende trasmettere anche ai suoi figli.
Nonostante nei giorni scorsi il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, avesse assicurato un “cambiamento di rotta” nello stile delle interviste – a seguito delle polemiche per le domande un po’ banalotte ad Andy Garcia – la chiacchierata con il divo americano non ha evidenziato una variazione di binario. Anzi, non sono mancate le gaffes come quella, operata da Gianni Moranti, di chiedere la traduzione in inglese del film “Taxi driver”.
Nato a New York il 17 agosto 1943, l’attore – considerato uno dei migliori al mondo – si è sempre definito italo-americano nonostante le origini multietniche dei suoi genitori. Ha assicurato inoltre che nei prossimi mesi tornerà in Molise, regione d’origine, dove è stato da piccolo due volte con il padre.
Cresciuto nella Little Italy (nell’intervista con Morandi la definisce “come un piccolo paesino italiano di oggi, ora più aperto”), dopo la laurea presso la Little Red School House, De Niro è apparso per la prima volta sul grande schermo nel 1968 grazie a “Ciao America!” e “Hi, Mom!”, cominciando quindi subito la sua carriera con un grande regista, Brian De Palma. Dopo quell’esperienza ha lavorato con i più grandi registi, da Francis Ford Coppola a Martin Scorsese, da Terry Gilliam a Sergio Leone, da Elia Kazan a Michael Cimino, da Roger Corman a Bernardo Bertolucci. La sua carriera è costellata da sei nomination e due Oscar, per “Il Padrino – Parte II” di Francis Ford Coppola (1974) e “Toro scatenato” di Martin Scorsese (1980).

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