L’emendamento di Futuro e libertà per la semplificazione fiscale



L’emendamento di Futuro e libertà per la semplificazione fiscale

ROMA – Le imprese e i contribuenti italiani sono oppressi dal fisco. Il contrasto dell’evasione è ovviamente un obiettivo imprescindibile, ma esso non può condurre a misure vessatorie per milioni di contribuenti onesti.
Futuro e Libertà per l’Italia presenta allora un pacchetto di misure di semplificazione fiscale, a maggiore tutela dei diritti e delle garanzie dei contribuenti. Lo fa attraverso un emendamento al cosiddetto “Decreto Omnibus”, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati: se c’è davvero la volontà politica d’intraprendere un piano di alleggerimento degli oneri tributari, è auspicabile che il Parlamento discuta la proposta di FLI, la adotti o la assuma come base per una riforma condivisa.
I punti chiave della proposta:
– consentire l’accesso alla contabilità semplificata (oggi permessa alle imprese con ricavi fino a 500mila euro) a tutte le imprese con ricavi non superiori al milione di euro. In questo modo, più del 90% delle imprese italiane vedrebbe sensibilmente semplificati i loro adempimenti.
– abolire le recenti norme che hanno introdotto l’inaccettabile principio del “solve et repete” (prima paghi e poi contesti). L’immediata esecutività, dopo 60 giorni dalla ricezione, degli avvisi di accertamento relativi a debiti non definitivi di natura previdenziale (già operative dal 1 gennaio 2011) o derivanti da imposte su redditi e consumi (in vigore dal 1 luglio 2011) elimina il passaggio dell’iscrizione a ruolo che consente di contestare l’accertamento addotto dall’amministrazione, riducendo così le garanzie per il contribuente.
– estendere la previsione contenuta nel Dpr 602/73 – che impone all’agente della riscossione, prima di intraprendere un’azione esecutiva, di notificare un ulteriore atto recante l’intimazione al pagamento entro 5 giorni – anche ai provvedimenti cautelari (fermo amministrativo, ipoteca, pegno). Troppe volte Equitalia pone in essere tali misure cautelari senza alcun preavviso: i contribuenti subiscono spesso, senza preavviso, il fermo del proprio veicolo o l’iscrizione di un ipoteca su un immobile, in ragione di una cartella notificata anni prima.
– attuare una riforma profonda degli studi di settore, con un riordino complessivo della materia sulla base dei seguenti principi: qualificazione degli studi di settore come elementi di selezione per le verifiche fiscali e non come presupposto di accertamento automatico; previsione che, ai fini dell’accertamento, l’ufficio accertatore abbia l’onere di motivare e fornire elementi di prova per avvalorare l’attribuzione al contribuente dei maggiori ricavi o compensi derivanti dall’applicazione degli studi di settore; sostituzione di tutta la normativa in materia con un testo unico.
L’iniziativa è stata positivamente accolta anche dal movimento locale di Futuro e Libertà. Secondo il coordinatore regionale del Molise, Quintino Pallante, nell’epoca del federalismo, del decentramento istituzionale e della razionalizzazione di costi e risorse, occorre sempre tener ben presente il ruolo ricoperto da quelle persone che hanno ancora il coraggio di investire sul presente e sul domani e contribuiscono in maniera decisiva allo sviluppo del nostro Paese”.
“Il nuovo corso – evidenzia Pallante – deve corrispondere al ridimensionamento della burocrazia e quindi all’incremento della libertà individuale e d’impresa e non a ad un ulteriore aumento della pressione fiscale, tra l’altro a condizioni svantaggiose”.
“Lo Stato – aggiunge il dirigente di Fli – ha il dovere di difendere i suoi primi contribuenti. Ovvero coloro che, grazie a un’attività imprenditoriale che spesso avviene in contesti sfavorevoli, garantiscono i servizi per l’intera collettività”.

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