L’addio a Fabrizio Carroccia: il Verano vestito di giallorosso



ROMA – Uno striscione enorme con su scritto “Rispetto, onore, fedeltà… Fabrizio core de sta città” tra tanti striscioni dei gruppi storici della Curva Sud, e una cinquantina di motociclisti che hanno scortato il carro funebre. Sono soltanto due istantanee dell’addio che la sua città ha tributato a Fabrizio Carroccia, detto “Mortadella” (a causa dell’enorme dito indice della mano destra), storico ultrà della Roma, soprattutto ai tempi del Cucs, Commando ultrà curva sud.
Carroccia è morto prematuramente, a 46 anni, dopo una lunga malattia. La camera ardente, con un via vai di amici e conoscenti, era stata allestita presso l’ospedale San Carlo, in zona Aurelia (proprio di fronte alla casa dell’ex presidente Franco Sensi). I funerali, molto partecipati e in un contesto di cori e di emblemi giallorossi, si sono svolti al Verano, zona che si è praticamente fermata per il rito funebre. Molti gli amici presenti. Per la Roma si sono visti il capitano Francesco Totti, Bruno Conti (seguono le esequie in prima fila), Riccardo Viola e Tonino Tempestilli. Prima dell’arrivo del feretro al cimitero romano, in centinaia hanno reso l’ultimo saluto sotto la Curva Sud, dove il corteo funebre s’è fermato simbolicamente per un omaggio finale.
Nei giorni scorsi, in ospedale, Bruno Conti era andato a far visita al tifoso giallorosso, portandogli in regalo una maglia con tutte le firme dei giocatori della Roma.
Molto noto nell’ambiente della tifoseria romanista, Carroccia alla fine degli anni Novanta fu protagonista di una dichiarazione dell’ex presidente della Figc Luciano Zizzola: “Non conosco il signor mortadella”. Ad Asiago, in un ritiro della Roma nel 1991, Ottavio Bianchi lo salutò con ironia davanti all’hotel della squadra: “Come farei senza Mortadella”. Celebre anche una fotografia che lo ritrae insieme all’ex designatore degli arbitri Baldas. Il supertifoso era stato anche sfiorato dalle intercettazioni telefoniche dello scandalo di Calciopoli: in una registrazione chiede a Luciano Moggi, di cui era amico, di aiutarlo a liberarsi dal Daspo, il divieto di accesso alla manifestazioni sportive. Era amico di Lippi, di Mazzone, di Maratona, ma avversario di Sensi.
Il capitano della Roma Francesco Totti, tramite il proprio sito internet ha voluto ricordarlo così: “Unico per il suo attaccamento alla Roma e a tutti coloro, e tutto ciò, che è ora parte del mondo giallorosso, vero romanista nel cuore e nell’anima. Ci mancherai molto, per sempre uno di noi”. Pensiero condiviso anche dai tifosi su vari blog e social network.
Il delegato del sindaco di Roma allo Sport, Alessandro Cochi, ha espresso il suo cordoglio. “Abbiamo appreso con tristezza della prematura scomparsa di Fabrizio Carroccia, grande appassionato di calcio e storico rappresentante della tifoseria giallorossa. La sua caratteristica goliardia che ho avuto modo di apprezzare personalmente sin da quando ci siamo conosciuti e che lo ha reso noto in tutta Italia, era tipica espressione di certa romanità, tratto distintivo della Roma popolare”.
Oltre al consigliere Enzo Foschi del Pd, anche Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio, si è detto profondamente addolorato “per la prematura scomparsa di Fabrizio Carroccia, grande tifoso della Roma. Siamo vicini alla famiglia e a quanti lo hanno conosciuto in questi anni e rimane vivo in noi il ricordo di un uomo libero, che ha vissuto con coraggio ogni tratto di strada della sua esistenza, accompagnato dalla grande passione per i colori giallorossi”. Sulla stessa linea Federico Rocca, Presidente del Roma Club Campidoglio: “Voglio esprimere il mio cordoglio per la scomparsa di Fabrizio Carroccia, storico tifoso della Roma. Per questo, rivolgo alla famiglia la mia più sincera vicinanza e solidarietà. Simbolo della tifoseria, Fabrizio Carroccia ha animato con la sua fede sportiva le coreografie allo stadio, rese celebri in tutta Italia. Con lui sene va una parte importante del tifo giallorosso, che con la sua passione ha contribuito a rendere la Sud una delle curve più belle e suggestive del mondo”.
Il giornalista Mimmo Ferretti: “Se Fabrizio era così amato da molti calciatori, un motivo ci sarà stato”.
Non hanno parlato d’altro le radio private. Max Leggeri ha dedicato la puntata a Fabrizio, definendolo “il re di Roma”. Giuseppe “Peppone” De Vivo, compagno di tante trasferte, ha idealmente accompagnato Fabrizio nel suo ultimo viaggio. David Rossi e Dario Bersani hanno riproposto un suo intervento di qualche mese fa, che sta girando su Facebook. Maurizio Catalani ha raccontato un episodio: “Un giorno il mio citofono suonò in tarda serata. Era Mortadella, che mi invitava a scendere perché mi doveva comunicare una novità: la nascita del club dei superdeficienti, di cui si era nominato presidente”. Stefano Petrucci e Augusto Ciardi, decisamente scossi per quanto accaduto, hanno lasciato voce agli ascoltatori. Mario Corsi, quando ha appreso la notizia, ha interrotto la sua trasmissione.
Al coro delle condoglianze si unisce il dolore della redazione di “Forche Caudine”.

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