VENAFRO (ISERNIA) – Con il fallimento dell’azienda metalmeccanica Geomeccanica (ex Cmv) di Venafro (Isernia), si chiude un’altra pagina di storia industriale e operaia del Molise. E lievita il numero dei disoccupati molisani. Almeno settanta ex lavoratori rimangono a spasso. Altri, nei mesi scorsi, era riusciti a trovare altre collocazioni o ad andare in pensione. Gli ammortizzatori sociali copriranno un periodo di un anno.
Il Tribunale di Isernia ha dichiarato il definitivo fallimento dell’azienda specializzata in apparecchiature speciali per la fondazioni, una delle più importanti della regione. Le migliori attrezzature per trivellazioni, pali e micropali, derivati del ferro e dell’acciaio. Esportate in Europa, in Brasile, nei Paesi arabi. Il giudice Francesco Ferdinandi ha negato il concordato preventivo presentato dalla proprietà dell’azienda metalmeccanica, ordinando di mettere i sigilli all’azienda.
Ora entrano in gioco i curatori fallimentari e le aste per la vendita dell’azienda. I creditori dovranno essere soddisfatti tramite la vendita dei macchinari che sono all’interno dello stabilimento.
La ricollocazione avvenuta per i lavoratori dell’Ittierre di Pettoranello del Molise, con il passaggio ai nuovo proprietari del gruppo Albisetti di Como, è rimasta un sogno per gli ex impiegati della Geomeccanica, che nei mesi scorsi hanno seguito con speranza le voci dell’interessamento della Egt di Parma, poi della spagnola Hermagar. Mesi di dure trattative, di riunioni in prefettura, conditi dalle dichiarazioni di sindacalisti e politici. Ora la doccia fredda definitiva.
Gli ex lavoratori, i più altamente qualificati (anche se operanti in un settore, quello metalmeccanico, in crisi nera a causa delle nuove tecnologie) hanno in media quarant’anni. Alcuni di loro, alla fine degli anni Sessanta, hanno visto nascere quella fabbrica, seguendone le evoluzioni. Fino agli amari sigilli.
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